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Quando si parla di Centro di accoglienza, si fa fatica a trasmettere un'immagine civica poiché la tendenza è a tacciare chi ne parla come un cittadino discriminante, forze razzista o comunque lontano dalle logiche di aiuto a chi bisogno ecc. Nel caso specifico si parla di un quartiere che accoglie da sempre e che, ad oggi è forse il quartiere maggiormente coinvolto in un processo di supporto di chi meno fortunato e più in generale di persone che vivono anche situazioni di sofferenza più impegnative. La realtà è nell'immagine in allegato dove si vede chiaramente che a distanza di poche decine di metri, convivono tre centri di supporto al disagio sociale, peraltro non proprio di poco conto. Il primo è il centro Betania con il progetto Omada, in cui si dà un supporto ai giovani con disagi psichiatrici che prima era un asilo del quartiere, il secondo è il centro di supporto per Homeless e indigenti con accoglienza notturna di primo livello che si trova nell'ex scuola General Cantore, e il terzo è il centro di accoglienza di via Aldini, noto per avere accolto minori non accompaganti e immigrati anche privi di documenti d'identità e permessi di soggiorno ecc. che negli anni ha dato molti problemi al quartiere fino a vere rivolte e furti e aggressioni, soffocate solo da interventi massicci delle Forze dell'Ordine. Oggi questo ultimo centro è sottoposto a ristrutturazione per dare spazio a un ospedale di comunità ma anche a una nuova forma di accoglienza non chiara. Il quartiere è evidentemente allarmato perché non informato e non coinvolto nel progetto. Dunque si parla di un quartiere che ha ancora un forte impegno a livello di accoglienza del disagio sociale, e che non mostra di avere una contrarietà nei casi di Betania ne' dell'accoglienza notturna di primo livello, ma chiede che non si concentrino tutti i vari livelli di assistenza sociale con questa intensità in un unico quartiere. Il problema è che la vecchia Musocco, viene identificata in zona Quarto Oggiaro e questo da un'immagine distorta dell'argomento che sembra essere distribuito in un ambito territoriale in cui si può pensare che questi centri abbiano distanze maggiori e magari siano distribuiti in zone diverse, mentre invece, tutte queste realtà si trovano concentrate in un quadrante molto piccolo, compreso tra Via Mambretti, via 5 Maggio, via Fabrizi e via Aldini, con centri che si trovano: 2 in via Mambretti e 1 in via Aldini.
Gianluca Gennai
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