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Inviato da avatar Angelo Scotto il 01-11-2011 alle 12:10

Personalmente ritengo inaccettabile e pretestuosa la sua impostazione secondo cui "l'intero iter sia basato su un falso".

In primis la magistratura non ha bloccato i lavori perchè "la pensava così", ha bloccato i lavori perchè il pm ha richiesto al gip il sequestro del cantiere (cosa che il gip ha concesso il 6 aprile 2009); dal momento che il tribunale del riesame ha disposto il dissequestro del cantiere solo 20 giorni dopo (un record per la giustizia italiana) potrei risponderle che "evidentemente la magistratura non la pensava così"... saremmo entrambi in errore: la magistratura non pensa nulla, fa le sue indagini e poi emette sentenze.

Secondo poi la cooperativa ha una concessione tuttora valida, ha un progetto che, stante l'ultimo parere della soprintendenza riguardo l'inesistenza del vincolo culturale in Bernini, è valido sotto ogni aspetto (conformità antincendio, autorizzazione paesaggistica, autorizzazione monumentale, etc) quindi mi spieghi su quali basi il comune potrebbe revocare la concessione.

Quello che lei e l'accusa definiscono un "FALSO", la difesa lo definisce un "refuso" (e vedremo alla fine del processo quale sarà la verità) perchè sa alla fine di cosa si tratta? del fatto che in alcune tavole, nonostante tutti i disegni fossero stati aggiornati per tener conto dell'areazione "naturale" è rimasto nel testo di accompagnamento qualche riferimento erroneo ad areazione "forzata". Grave? sicuramente, ed infatti c'è un procedimento penale in corso. Sufficiente a cancellare il parcheggio? personalmente non penso: si renda conto infatti che è bastato correggere nei progetti tali "refusi" perchè lo stesso perito dell'accusa (riporto qui il testo) definisca il progetto "rispettoso delle norme di prevenzione incendi compresi gli aspetti relativi alla ventilazione ed aerazione".

E qui mi fermo, perchè non mi piace entrare nel merito di procedimenti attualmente in corso, spero però aver chiarito come non sia vero che senza quel "FALSO" il progetto non sarebbe mai stato approvato, semplicemente, notata la discrepanza prima, si sarebbero risparmiati anni di indagini, parcelle di avvocati, periti ed anni di fermo al cantiere con i disagi che tutti noi viviamo ed il parcheggio sarebbe già terminato.

Venendo poi al parere della soprintendenza credo che faccia un pò di confusione: il taglio degli alberi non c'entra assolutamente nulla con il vincolo monumentale (quello a cui si riferisce il parere e che è descritto nella parte II del Testo unico sui beni culturali), casomai, le essenze arboree attengono al vincolo paesaggistico (quello descritto nella parte III di detto testo unico): Ebbene, il vincolo paesaggistico in Bernini esiste eccome (come ricorda appunto anche il parere della soprintendenza) e la cooperativa ha ottenuto l'autorizzazione paesaggistica nel 2006 quando gli alberi c'erano ancora (anzi, ha provveduto alla rimozione proprio sulla base di detta autorizzazione) e se leggiamo le carte (che le riporto) ancora nel 2010 il comune ha ritenuto valida detta autorizzazione ed in particolare (cito testualmente) "si osserva che la soprintendenza non ha rilevato alcun profilo di illegittimità nell'esercizio del controllo del provvedimento paesaggistico" (quindi di nuovo gli alberi non sono stati rimossi con qualche colpo di mano illegale) ed ancora "non si ritiene necessario sottoporre la stessa a nuova autorizzazione in quanto le modifiche [...] sono riferite ad un'area esterna alla zona vincolata di Bernini" (quindi l'autorizzazione ottenuta con quel "FALSO" è talmente valida tutt'ora che il comune neanche ritiene di doverne rilasciare un'altra visto che tra i due progetti non è cambiato alcun che dell'impianto superficiale... prima di gridare al "diabolico piano" si cerchi almeno di leggere le carte...)

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