Rispondi a:

Inviato da avatar Oliverio Gentile il 01-11-2011 alle 11:25

Dal sito Web del Comune di Milano:

Palazzo Marino

Nuova gara per la cessione delle quote di Serravalle e SEA

Pisapia: “Siamo nella assoluta necessità di non sforare il Patto di stabilità, è un obbligo morale, politico e giuridico”

Milano, 1 novembre  2011 – La cessione del 18,6% di Serravalle e del 20% di Sea deve passare per una nuova gara. Il primo obiettivo è quello di non sforare il Patto di stabilità e per farlo l’amministrazione ha necessità di avere introiti per almeno 349,7 milioni di euro entro la fine del 2011, secondo la stima dei revisori dei conti.
A comunicarlo sono stati, ieri sera, il Sindaco Giuliano Pisapia e l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci al termine della riunione di giunta convocata lo scorso venerdì dopo che era stata ricevuta l’offerta del Fondo para pubblico F2i.

La base d'asta per Serravalle sarà di 145 milioni, per quanto riguarda Sea si attende la valutazione delle quote da parte di KPMG, ma sicuramente non si scenderà sotto l’offerta di F2i, pari a 235 milioni di euro.
Sulla società aeroportuale, inoltre, il Sindaco Pisapia ha voluto ribadire che la maggioranza, ovvero il 51% delle azioni rimarranno a Palazzo Marino, senza escludere una futura collocazione in Borsa.


Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/11_novembre_1/serravalle-sea-bando%20unico-1902010885544.shtml

La vendita

Serravalle e Sea, deciso un bando unico da 380 milioni

Pisapia: «L'obiettivo è recuperare i 349 per non sforare il patto di stabilità». Dubbi nella maggioranza

Un bando unico. Con due possibilità
: presentare un'offerta congiunta per il pacchetto del 18,6 di Serravalle e del 20 per cento di Sea (come da offerta di acquisto non vincolante del Fondo F2i) con una base d'asta di 380 milioni di euro o offerte disgiunte per le due diverse società. Chiaramente, la gara sarà aggiudicata all'offerta economicamente più vantaggiosa. È questa la strada che intende seguire Palazzo Marino, anche se il percorso è ancora lungo e tortuoso. Questa sera si terrà un vertice di maggioranza.

Domani si riunirà la commissione Bilancio e poi si deciderà se portare la delibera già nella giunta di venerdì o rimandare. Sono molti i dubbi che serpeggiano tra le fila della stessa maggioranza. A partire da un semplice dato di fatto: visto che già sono andate deserte due gare per la vendita di Serravalle sembra molto difficile che qualcuno presenti un'offerta disgiunta per la sola rete autostradale. E un'eventuale offerta sulla sola Sea non potrebbe mai superare il valore dell'offerta congiunta. Quindi, ritorna al centro della scena la proposta di F2i, il fondo di Vito Gamberale.
L'obiettivo come spiega il sindaco Giuliano Pisapia è quello di recuperare i 349,7 milioni di euro che, secondo le ultime verifiche dei revisori dei conti di Palazzo Marino, servirebbero per evitare di sforare il patto di stabilità. «Abbiamo l'obbligo morale, politico e giuridico di rispettare il patto - dice il sindaco -, anche perché avrebbe conseguenze pesantissime per la città». Ma lascia una porta aperta al centrodestra: «Se l'opposizione si vuole impegnare nel chiedere al governo una deroga la patto di stabilità noi ci siamo». Ma senza la deroga si va avanti. E spiega che la sola vendita della quota di Serravalle non sarebbe in grado di evitare il pareggio dei saldi contabili (145 come base d'asta). «Quindi - continua il sindaco - non venderemo solo la Serravalle, ma anche una parte della partecipazione in Sea (è stata affidata a Kpmg la nuova perizia di valutazione del 20% ma non si scenderà sotto i 235 milioni di euro offerti da F2i, ndr) ». E la quotazione in Borsa? «Vedremo se quotarla o meno rispetto a quello che si deciderà con il consiglio comunale. Sono convinto che comunque dovremmo quotarla, credo nell'azionariato diffuso. La nostra volontà è quella di quotarla quando sarà il momento».

Ma non c'è il rischio concreto di scendere sotto il 50 per cento delle azioni? «La maggioranza di Sea rimarrà al Comune di Milano». Gli fa eco l'assessore al Bilancio, Bruno Tabacci: «Non è scritto da nessuna parte che dobbiamo andare in Borsa con il 25 per cento. Il flottante può essere minore. Ne abbiamo già parlato con la Consob». E annuncia che il Comune chiederà a Sea solo la metà del dividendo straordinario, pari a 62 milioni di euro.
Il resto sono polemiche. Quelle con l'opposizione di centrodestra: «Da loro - attacca Pisapia - non ho mai sentito una vera alternativa, che sarei invece ben felice di ascoltare e valutare, ma solo parole vuote o impraticabili». Bruno Tabacci replica a muso duro al capogruppo del Pdl, Carlo Masseroli: «Non accetto che si dica che gioco alle tre tavolette. Non mi pare che Masseroli abbia trovato delle carte con la mia calligrafia». La replica: «Manca ed è mancata la trasparenza. Vuole una proposta? Non svendere Sea».

Maurizio Giannattasio
01 novembre 2011 11:23

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta