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Inviato da avatar Simone Storti il 07-11-2011 alle 18:00

milano.corriere.it riporta le reazioni, che credo possano essere comprensibili, di coloro che lavorano in centro in orari che non permettono l'utilizzo dei mezzi pubblici per tornare a casa.

Trovo invece curioso che un ingegnere dei trasporti affermi che il traffico non comporta conseguenze per i "non utenti dei veicoli motorizzati" (ovvero gli utenti del trasporto pubblico). Mai visti autobus e tram imbottigliati in un mare di automobili ferme?

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«Area C», lo stop dei sindacati
Rosati, Cgil: tutele per i turnisti di aziende private. Cisl e Uil: subito una verifica. Masseroli: via alla class action

(Fotogramma)
(Fotogramma)

MILANO - «Le deroghe per ospedali e forze dell'ordine sono insufficienti». Bisogna riaprire subito il confronto sui turnisti, i lavoratori notturni nell'Area C. È necessario verificare le necessità dei dipendenti privati, gli impiegati in cinema, teatri, esercizi commerciali, bar, ristoranti e alberghi. È la «mozione urgente» che le tre maggiori organizzazioni sindacali presentano alla giunta Pisapia: «Chiederò un confronto immediato - annuncia il segretario della Camera del Lavoro, Onorio Rosati -. Abbiamo sottoscritto un protocollo di relazioni, è il caso di applicarlo». I sindacati, pur con toni e accenti differenti, non nascondono i loro dubbi sulla congestion charge (5 euro dal prossimo 16 gennaio). Avrebbero preferito la chiusura del centro storico o una tariffa più bassa. Ora, almeno, vogliono chiarimenti: «C'è, di sera, un oggettivo problema di sicurezza e un'evidente carenza di mezzi pubblici. La giunta sia disponibile a discutere agevolazioni circostanziate, ridotte, motivate».

L'impianto del nuovo super Ecopass prevede sconti per i residenti nella cerchia dei Bastioni (40 accessi omaggio e ingressi successivi a 2 euro) e per i furgoni di artigiani e corrieri (3 euro o 5 euro con due ore di sosta gratuita). Nel documento che introduce l'Area C si parla, inoltre, di «soggetti beneficiari di specifiche disposizioni». Ma quali? Non si tratta dei 14.150 veicoli «puliti» o già esentati dal ticket (elettrici, ibridi, gpl, disabili, taxi, Atm, enti pubblici...), ma delle vetture private di due categorie «sensibili»: gli operatori socio-sanitari e le forze dell'ordine in servizio «serale-notturno». Altre situazioni critiche, spiegano da Palazzo Marino, saranno valutate di volta in volta e «con severità». Motivo: una pioggia di pass snaturerebbe l'impianto del provvedimento anti traffico. O no? Si riparta da «un attento esame delle esigenze», è l'invito di Walter Galbusera, segretario della Uil: «L'Area C, dal punto di vista ambientale, è inutile su un'area modesta. Serve a fare cassa? Beh, è comprensibile, forse inevitabile, ma può essere corretta e migliorata».

Più severo Danilo Galvagni, segretario Cisl: «La congestion charge aggraverà il traffico tangente alle mura. Gli incassi, oltre 30 milioni di euro l'anno, siano almeno utilizzati per potenziare il trasporto pubblico in periferia e sperimentare nuove isole pedonali». L'Istituto Bruno Leoni indica una destinazione diversa per gli introiti del ticket: «Le risorse - si legge in uno studio di Francesco Ramella, ingegnere dei Trasporti e consulente dell'Istituto - dovrebbero essere destinate al potenziamento della offerta di infrastrutture stradali, in particolare con la realizzazione di tunnel urbani. Non esiste infatti alcuna seria ragione per distribuire provvigioni ai non utenti dei veicoli motorizzati». Il riferimento è ai passeggeri del trasporto pubblico, ai pedoni e ai ciclisti. Ecco: «I "non utenti" non sono danneggiati dalla congestione e non necessitano perciò di essere compensati».

L'opposizione in consiglio comunale promette battaglia, oggi, durante la seduta convocata su congestion e referendum ambientali. Il capogruppo Pdl Carlo Masseroli minaccia l'avvio di una class action: «Raccogliamo adesioni e sosteniamo un'azione legale dei residenti e dei lavoratori del centro». Tra i partiti di centrosinistra si distingue la voce critica dei Socialisti: «Un ticket a 2,5 euro era più che sufficiente».

Armando Stella

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