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Inviato da avatar Bruno Alessandro Bertini il 12-11-2011 alle 22:38

Una grande idea... sbagliata :-(

Non fraintendetemi: trovo molto positivo, importante, doverso coinvolgere i più giovani nella politica sana.

Cosa c'è di sbagliato?

Che tutto parte da un modello politico inadeguato e distorto.

So di essere uno che critica sempre tutto e tutti, spero di sbagliarmi, ma non posso non sottolineare come un'ottima idea possa essere vanificata da un errore che sta alla base della politica attuale, ovvero riproporre un modello di democrazia rappresentativa anche lì dove non serve.

Come sostenitore del progetto di "La politica alla gente" il mio sogno è che il cittadino si riappropri della politica che tutti possiamo fare con un po' di buon senso.

Se per i temi nazionali è arduo sperare di ottenere risultati già oggi, nelle questioni locali, localissime, della nostra zona ci sono reali possibilità per cambiare ed ottenere più partecipazione.

Paradossalmente un consiglio di zona dei giovani, con addirittura l'elezione dei rappresentanti, va in direzione totalmente opposta.

Tutti siamo egualmente capaci, ma non soltanto, siamo tenuti ad occuparci delle questioni politiche della nostra zona.

Il consiglio di zona è uno strumento che serve all'amministrazione comunale (così come è ora organizzata) per gestire il rapporto coi cittadini ed avere un presidio a diretto contatto.

Creare un'ulteriore istituzione preposta a occuparsi di politica al posto dei cittadini è molto negativo.

Sbagliato è anche il messaggio che solo gli eletti contano, e solo loro sono in qualche modo autorizzati a parlare di politica.

Ok, poi dipende sempre da come verrà organizzata, ma io avrei di gran lunga preferito l'introduzione nel programma scolastico di un'ora in cui gli alunni (tutti gli alunni) di una classe discutono di una questione politica.

Imparano a farlo in modo corretto, ovvero in modo che alla fine non si crea una maggioranza o un'opposizione ma un documento articolato e condiviso da tutti.

Un piccolo "Programma" di governo, concetto che nella nostra attuale politica è stato sostituito dalle promesse elettorali campate in aria.

Questi programmi poi li si fa girare tra diverse classi, diverse scuole... la gente, i ragazzi fanno politica.

In ultimo il risultato viene presentato al consiglio di zona, del comune, o addirittura più in alto se merita, e li non viene discusso ma applicato.

E su questo apro una seconda parentesi di sconforto: anche in questa iniziativa vi è il concetto errato di dover far discutere le questioni nel consiglio degli eletti.

Le discussioni si fanno prima, le fa la gente comune per sublimare la propria richiesta alle istituzioni di governo.

I nostri rappresentanti, in più di noi cittadini, hanno solo l'obbligo di conoscere le norme e le leggi con cui agire per dare risposte alle nostre richieste.

Non devono discutere nulla se non il modo corretto con cui procedere.

Si ripropone invece l'eterna discussione, dove ognuno dice la sua, aggiunge, toglie, mette veti e paletti, crea maggioranze e opposizioni.

Alla fine, al povero cittadino, non resta che rivolgersi ai suoi governati e affermare stupito "Ma io non ti avevo chiesto questo".

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