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Inviato da avatar Enrico Vigo il 16-11-2011 alle 13:02

APPELLO: SEA, Malpensa-Linate, un nuovo equilibrio per rilancio economia.

Sulla vendita di SEA:

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-11-15/parte-bando-vendita-scontri-104438.shtml?uuid=Aa0I5gLE

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/11_novembre_15/sea-voto-bando-pdl-1902172116837.shtml

http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/11/15/news/sea_e_serravalle_s_alle_cessione_dopo_la_maratona_di_27_ore_in_aula-25061680/

http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/11/15/news/sea_pisapia_d_il_via_libera_al_blitz_azzerato_il_cda_bonomi_dimezzato-25016330/

http://www.ilgiorno.it/milano/politica/2011/11/15/619813-serravalle.shtml

Si sta aprendo un nuovo capitolo per SEA, dopo una lunga stagione con poche luci e molte ombre,  la vendita di un pacchetto azionario SEA di minoranza che è lo spunto per rivedere gli assetti societari, il board, e le mission dei due aeroporti, sacrificate per gli eccessivi egoismi di campanile, per fattori interni, e per fattori esterni del tutto impropri come la vendita di Alitalia. Queste sono questioni che vanno sanate con un rapporto diverso, più tecnico, tra il Comune di Milano ed il costituendo Governo Monti, che accende finalmente la speranza di una visione meno clientelare e lobbistica del mondo dei trasporti, rispetto ai guasti del passato.

Vengo subito al punto: ci sono due operazioni estremamente importanti per il rilancio dell’economia italiana, destino che passa dalle mani del Governo e del Comune di Milano arbitri della situazione, la limitazione dei voli a Linate per ragioni di ( 1 ) sicurezza del volo, ( 2 ) inquinamento ambientale dell’aria e acustico in una zona molto urbanizzata e troppo vicina al centro, ma soprattutto ( 3 ) per razionalizzare l’assetto logistico e consentire a Malpensa di recitare il suo ruolo di aeroporto intercontinentale (voli a lungo raggio), piattaforma logistica del sud-Europa, in grado di dare certezza agli investitori vettori (air-carriers), e far cessare i tanto nefasti esodi che lo hanno impoverito con i loro abbandoni strategici, quelli nell’ordine di Alitalia, Lufthansa Italia e Air France – KLM.

La concorrenza di Linate a Malpensa, un paradosso italiano, attività anche impropria, visto che i vari decreti bizantini che regolano gli slots vengono “legalmente” aggirati a causa di una normativa obsoleta e piena di contraddizioni e con il macigno di una condizione di miglior favore a danno della concorrenza riservata ad Alitalia, come retaggio di supporto alla vendita della società ai nuovi azionisti.

Ma il sistema logistico italiano non può più sopportare queste anomalie, che frenano l’economia italiana e l’upgrading dell’assetto logistico del sistema-Italia, visto che una quota enorme di passeggeri e merci vengono risucchiati dai vari hubs europei come Frankfurt, Paris, Amsterdam etc., con grave danno per l’Italia che continua ad essere limitata da una logistica aerea di serie B rispetto alle economie europee più evolute.

Il rispetto delle vocazioni complementari dei due aeroporti, oggi in conflitto kafkiano molto italiano, sarebbe in grado di dare con immediatezza uno sbocco più razionale ai flussi passeggeri e merci italiani, creando quelle condizioni indispensabili di certezza del quadro infrastrutturale (contesto) tale da dare il giusto conforto ai vettori-investitori (mercato) sia per i passeggeri che per il cargo, generando un volano di attività che non è un azzardo valutare tra i 3.000 e 5.000 posti di lavoro (oro per la crisi occupazionale ed il futuro dei giovani) progressivamente a regime nell’arco di 24 mesi, senza contare il beneficio indotto per l’economia italiana ed il Made in Italy.

Non voglio qui tediare oltre chi legge sull’argomento con technicalities noiose ed in questo contesto eccessive, comunque ci sono fondate ragioni per chiedere a gran voce che Linate, ridimensionato, reciti il suo ruolo di City Airport e che Malpensa torni ad essere un importante aeroporto intercontinentale per passeggeri e merci, attraverso una politica dei trasporti più razionale ed in linea con le leggi comunitarie ed internazionali del settore, senza le solite furbizie italiane che ammalorano il “sistema”.

In questi giorni si sta accendendo una nuova speranza, dopo anni di politica contraddittoria attorno ai problemi della logistica aerea, mi appello al Sindaco Pisapia, all’Assessore Tabacci, e all’Assessore Boeri (EXPO’), affinchè abbiano il coraggio di voltare pagina in fretta nella direzione giusta, col il supporto autorevole tecnico del Governo Monti.

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