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Inviato da avatar Enrico Vigo il 20-11-2011 alle 18:01

Il neo Ministro Corrado Passera oggi è arbitro della situazione, sta a lui riprendere il bandolo della matassa della complicata vertenza-Malpensa, per ripartire dal Decreto Burlando, l'unico tentativo di razionalizzazione di segno positivo per Malpensa, poi in seguito stravolto da errori e scarsa capacità di governare le sorti e gli interessi della logistica italiana, errori che ci hanno condotto a  sommare una serie di insuccessi con grave depressione dell'area economica di riferimento, al di là dei numeri a bilancio in SEA che non raccontano tutto il disastro sofferto dal vasto comprensorio che ruota attorno a Malpensa. Anche il PDL in Regione in extremis e forse fuori tempo massimo sta cercando di correre ai ripari con iniziative sull'argomento (ma non si sa fino a che punto questa azione sia realmente propositiva e utile per i destini di Malpensa, visto che il volano con il Governo Berlusconi, stesso schieramento politico, non solo non ha mai funzionato, ma è stato una contraddizione ed un disastro come pochi in Italia, oppure sia solo strumentale visto che è in previsione un rimescolamento del board di SEA).

A questo proposito l'intento del PDL in Regione (meglio tardi che mai) è quello di rimettersi in gioco e non venire esclusi dal nuovo scenario che si sta delineando, e finalmente si accorge che è opportuno "ridare una guida politica allo sviluppo di Malpensa", spingendo per l'approvazione di un "Piano d'Area", per contrastare tutte le spinte contrarie che vengono dal territorio (contrarie all'espansione dell'aeroporto) e per far sì che si esca dagli equivoci (dualismo Malpensa/Linate) e che venga finalmente stabilita la gerarchia logistica degli aeroporti lombardi. Tutto fa..., ma fino ad oggi perchè s'è fatto poco e male?

Ma sta alla Giunta Comunale Pisapia (azionista di SEA e maggiore parte in causa)rimettere l'argomento in Agenda del Super-Ministro per lo Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti, perchè è proprio partendo da Malpensa che la logistica italiana potrà dare un contributo importante di sviluppo sia dei servizi che del supporto al "Made in Italy". Migliaia di giovani stanno aspettando di riprendere il cammino iniziato anni fa e poi bruscamente interrotto, tanti sono i vettori che credono in Malpensa ma aspettano un quadro politico e infrastrutturale stabile e ben definito, a cominciare dallo spezzare quella nefasta concorrenza di Linate. Aspettano le imprese, desiderose di migliori sbocchi verso i mercati d'oltremare, aspetta Milano che dovrà ritornare ad essere più concorrenziale con collegamenti diretti in rtutto il mondo, più appetibile ad investimenti esteri come sede di multinazionali. Il rilancio dell'occupazione, l'uscita dalla crisi, passano per l'aeroporto di Malpensa.

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