Rispondi a:

Inviato da avatar Lorenzo Pozzati il 22-11-2011 alle 21:37

http://www.operanomadimilano.org/opinione/opiterza/controllineicampiamilano.htm

NOMADI 16.3625/09/2007

Controlli nei campi a Milano. Davanzo: ''Neppure agli italiani si chiede tanto...''

La denuncia di Caritas Ambrosiana, Opera Nomadi e Comunità di Sant'Egidio. Maurizio Pagani: ''Un provvedimento demagogico". Elisabetta Cimoli: ''Si tenga almeno conto della povertà da cui provengono''


MILANO - "Si chiede ai rom di avere una casa e un lavoro in regola, ma neanche gli italiani sono in grado di garantire sempre queste due condizioni": a don Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana, non piace la scelta di Comune di Milano e Prefettura di effettuare controlli a tappeto in tutti i campi nomadi per applicare la direttiva numero 38 dell'Unione Europea. Carabinieri, polizia e vigili urbani, verificheranno se i rom romeni che abitano nei campi hanno un lavoro, un domicilio e l'assistenza sanitaria. Hanno tre mesi di tempo per mettersi in regola, dopodiché scatta l'espulsione. "Ho l'impressione che sia un intervento finalizzato a soddisfare l'opinione pubblica, ma poco utile ed efficace -sottolinea don Roberto Davanzo-. Anche se verranno espulsi, cercheranno di tornare perché in Romania vivono in condizioni di povertà assolute". Sulla stessa linea sono anche Opera Nomadi di Milano e Comunità di San'Egidio. "È un provvedimento demagogico -sostiene Maurizio Pagani, presidente dell'Opera Nomadi di Milano-. Non dà risposte a un problema molto grave e peggiora la situazione. Oggi in questa città ci sono circa 700 rom che sono stati espulsi da giugno ad oggi e vagano alla ricerca di una sistemazione". La sicurezza non la si garantisce solo con le forze dell'ordine. " Se questi controlli vanno fatti si tenga almeno conto della situazione di povertà da cui provengono -aggiunge Elisabetta Cimoli della Comunità di Sant'Egidio-. Inoltra, si investa in progetti sociali, che permettano ai rom di avere un lavoro, di mandare i figli a scuola e di trovare una casa".

I rom spesso hanno un lavoro, ma in nero. "Lo abbiamo visto anche con i nomadi sgomberati da via San Dionigi: lavoravano in nero nelle ditte di bancali della zona -aggiunge don Roberto Davanzo-. Il problema è che ai datori di lavoro fa comodo questa manodopera a basso costo. Chiedo quindi che si facciano anche qui i controlli: se pretendiamo che i rom abbiano un lavoro in regola, si creino le condizioni perché ciò avvenga". I soldi che verranno spesi per i controlli e le espulsioni potrebbero essere usati per progetti sociali nei campi nomadi. "Per farli tornare in Romania bisogna prima fare progetti di sviluppo in quel paese -spiega don Roberto Davanzo-. Da sette anni, in convenzione col Comune, gestiamo il campo di via Novara e quando ci sono progetti sociali l'integrazione avviene. A Milano ci sono tanti campi riconosciuti, ma senza un minimo di assistenza sociale e lì certo trionfa l'illegalità".

Duro anche il giudizio dell'Opera nomadi di Milano: ormai non esiste più una politica sui nomadi. "Ci si limita a fare sgomberi e controlli polizieschi -aggiunge Maurizio Pagani-. Si propone poi solo ad alcuni il patto di legalità e solidarietà che è una forma di discriminazione". La vicenda dei rom di via San Dionigi, che don Virginio Colmegna ogni sera con un pullman accompagna in alcune parrocchie dove passano la notte, segna una svolta nei rapporti fra Comune e volontariato. "A don Virginio dico di scegliere -afferma Maurizio Pagani-. Non è possibile che da una parte continui a lavorare in via Triboniano e dall'altra si ritrova a gestire una situazione che il Comune ha scaricato su di lui: rompa con questa politica che usa la questione nomadi per altre finalità". Il volontariato, ci tengono a precisare, non è contro la legalità, ma ci può essere un modo diverso di farla rispettare. "Sono i rom i primi a voler vivere in regola-aggiunge Elisabetta Cimoli, della Comunità di Sant'Egidio-. Ma per loro è molto difficile trovare un imprenditore che li assuma, per non parlare della casa: il mercato immobiliare a Milano è proibitivo". (dp)

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta