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Inviato da avatar Enrico Vigo il 23-11-2011 alle 13:03

L’accessibilità a Malpensa, oggi ancora più di ieri, con l’aeroporto di Malpensa in stallo e con una voragine di investimenti fatti, in corso di realizzazione, ed altri molto significativi e consistenti in procinto di essere messi in cantiere, riveste una importanza strategica infrastrutturale, essendo la vera chiave del successo che può finalmente valorizzare questo grande e investimento logistico in grado di riportare l’Italia nel club dei paesi più evoluti della Comunità Europea, fondamentale per il futuro di Milano e della sua Area Metropolitana da 6 milioni di abitanti, la numero uno in Italia, ancor più rilevante di Roma capitale per numero di abitanti ed attività economiche.

 

Accumulati i ritardi nella composizione del mosaico infrastrutturale che ci ha consegnato una Malpensa-2000 alla sua inaugurazione completamente spoglia di infrastrutture stradali e ferroviarie, tranne qualche pallido tentativo (evidentemente malriuscito, vista come si è evoluta la storia di Malpensa) di dare qualche risposta alle pressanti richieste dell’opinione pubblica con la quarta corsia autostradale (breve tratta sulla Milano-Laghi), fatta in fretta e furia tanto per dare un contentino anche alla perplessa Comunità Europea, ed un collegamento ferroviario ai tempi ancora largamente insufficiente.

 

A ben 12 anni dall’inaugurazione di Malpensa-2000, con un ritardo che fa arrossire chi è nel settore ed è dotato di buon senso e di buone intenzioni, accusati i colpi gravissimi degli esodi Alitalia e Lufthansa Italia (con Air France che si sta orientando su Linate), oggi lo scenario infrastrutturale è in discreto movimento, archiviata la superstrada Malpensa-Magenta (peraltro incompiuta visto che doveva collegarsi alla Tangenziale Ovest a Cusago) realizzata qualche anno fa, entro 2-3 anni avremo le nuove tratte ferroviarie ARCISATE-STABIO (collegamento col Canton Ticino Svizzero e l’alto Varesotto) e la SEREGNO-SARONNO (collegamento con la Brianza e la Bergamasca).

 

Nel frattempo la linea ferroviaria con Milano comincia a funzionare con tempi e frequenze apprezzabili, dopo l’apertura della tratta interrata di Castellanza e, con dicembre 2011 avremo anche i collegamenti con Bellinzona che daranno a Malpensa nuove prospettive di sviluppo. Importantissimo sarà il collegamento dei due terminals aeroportuali T1 e T2  con la nuova tratta ferroviaria in procinto di essere messa in cantiere ed aperta entro il 2015, propedeutica oltretutto a nuovi strategici collegamenti verso nord.

 

Per le superstrade qualcosa si sta muovendo ma ancora con troppa lentezza e troppe incertezze, sarebbe auspicabile un TAVOLO-MALPENSA, ma questa volta serio e costruttivo, per riunire le Province di Milano e Varese, Regione Lombardia e Comune di Milano, per fare il punto delle questioni infrastrutturali prima di affrontare una riunione romana con il neo Ministro dei Trasporti Corrado Passera, per assumere dati ed impegni certi in ordine allo stato e alle dinamiche dei cantieri (cronogrammi precisi).

 

A questo punto, in questo contesto, anche per dare valore al pacchetto azionario SEA in fase di parziale dismissione, è ragionevole pensare che si possa programmare oramai il progressivo disimpegno di Linate, senza traumi, travasando a Malpensa risorse e attività previo inquadramento delle prevedibili reazioni dei vettori aerei, a partire da 24 mesi da oggi, con l’aiuto del Governo per gli atti di sua esclusiva competenza, per consentire a SEA col suo rinnovato Consiglio di Amministrazione e ai vettori aerei di programmare i rispettivi piani industriali con un quadro di certezze infrastrutturali, ferroviarie, e stradali ben definito, che danno oramai a Malpensa il valore aggiunto di una maggiore accessibilità e la certezza di un bacino di utenza più vasto, riprendendo quel cammino più volte drammaticamente interrotto dalle note travagliate vicende dello scalo.

 

Con l’occasione dell’incontro al Ministero a Roma occorrerà anche rimuovere tutte quelle inerzie e mancate autorizzazioni che hanno affossato e stanno affossando ogni nuova iniziativa da parte di vettori aerei, frustrati nei loro intenti da regole incomprensibili da parte di operatori esteri abituati a maggiori certezze e trasparenze, e dall’impatto brutale con la pessima burocrazia italiana, per certi aspetti, che stanno in parte emergendo agli onori (?!) della cronaca  proprio in questi giorni, inquietanti, ed è solo l’inizio (punta dell’iceberg?).

 

Questo passo quindi è un atto dovuto importante, come già detto, per tutto il sud Europa, per il sistema-Italia e per un rilancio dell’occupazione estremamente significativo in tutto il comprensorio, e per questo mi piacerebbe sentire in via ufficiale dal Sindaco Pisapia e all’Assessore Tabacci una presa di posizione e di indirizzo al riguardo, compatibilmente con i tempi e le necessità della gara in corso per la vendita delle azioni e i pressanti impegni istituzionali di fine anno, conscio che il tutto si sta svolgendo in un quadro d’insieme molto critico in questo affannato e convulso scorcio di fine 2011.

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