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Inviato da avatar Igor Daldosso il 23-11-2011 alle 16:16

Vivo in un quartiere, sempre della Zona 8, in cui effettivamente non soffro di questi problemi specifici; a questa carenza, fanno però da compensazione locali notturni aperti fino a notte fonda, spaccio di droga, prostituzione massiccia, sosta selvaggia. Se vuole fare a cambio, me lo dica... I furti, però, sono un problema comune: senza che me lo vada ad augurare, so bene anche se indirettamente quale sia lo stato d'animo di una persona che ne subisce uno.

Il problema umano e sociale, come sottolinea, giustamente si pone: per tutti, però! Si tratta allora di non imputare a priori al "diverso" ogni reato che viene commesso: se uno è vestito in giacca e cravatta, a priori, non è un santo... Il tema rom è da affrontare, come non è stato ancora fatto (20 anni, dice lei stesso) se non con sgomberi fini a sè stessi: costosi e inutili.

Se però si cerca di instaurare una sana e concreta integrazione reciproca, si è subito pronti a contrattaccare dall'altro versante con "gli si dà tutto gratis, a questi qua!". Scusi, ma dove sta scritto?? Dove l'ha letto?? Parlo di documenti programmatici istituzionali, non dei volantini propagandistici di qualche partito o associazione razzista o xenofoba che sia.

E allora, cosa facciamo? Mandiamo "a casa loro" i "diversi"? Siamo uno stato moderno, o un gruppo di aborigeni che scaccia via l'individuo di una diversa tribù? Se lei è italiano, abbia a mente il trattamento ricevuto da "noi" Italiani negli Stati Uniti a fine 1800 - inizio 1900. Se è meridionale (anche d'origine), tenga a mente il trattamento ricevuto dai "terùn" nel Nord Italia. Come veniva vissuto secondo lei? Erano tutti mafiosi gli Italiani e i Meridionali che emigravano (o solo una piccola percentuale, che faceva cattiva pubblicità agli altri connazionali)? Era giusto questo comportamento? E' da ripetere?

Le faccio questo ragionamento, non di stampo politico, ma dannatamente storico; andando a ricordare i risvolti pratici di ciò che è successo anche a "noi". Cerchiamo allora di risolvere insieme una situazione spinosa, e senza preconcetti, se no ci si arenerà sempre alle prime proposte concrete di soluzione, qualsiasi esse siano. Facciamolo per il quieto vivere: "nostro", e di tutti.

p.s. Casa mia, non me l'hanno regalata. La sto pagando senza alcuna sovvenzione ma con un mutuo, e con soldi manco prestati dai parenti. E, a tutt'oggi, con un lavoro con contratto atipico.

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