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Inviato da avatar Erminia Jossa Fasano il 04-12-2011 alle 09:47

La mia denuncia è partita da quando sono iniziati i lavori che coinvolgono Piazzale Dalla Chiesa

(zona Gambara) fino a Piazza De Angeli.

Il progetto non è mai stato reso, in passato, trasparente anche se era da molti anni che se ne parlava,

ma a lavori iniziati ci siamo resi conto che:

Era Inesistente una Pista Ciclabile che arrivi alle scuole elementari e medie della zona;

3 File di parcheggio con strisce bianche (a fronte di parcheggi a rotazione da 1 euro h. in Viale Caterina da Forlì) e una sola fila d’auto che può transitare, il bus ha difficoltà a passare e senza fermata a penisola;

le fermate del metrò di P.le Bande Nere, e Gambara sono appena al di fuori della zona a pagamento (da De Angeli è a pagamento), tutto l’hinterland si ferma in queste zone, parcheggiando

dovunque ci sia un posto senza pagare e abusivamente sui marciapiedi e vicino alle isole spartitraffico, creando una situazione di disordine urbano, di disagio per i residenti e di potenziale pericolo (auto che salgono sui marciapiedi dove passano i bambini diretti ai comprensori scolastici locali, percorsi pedonali invasi, sosta in prossimità delle fermate dei mazzi pubblici);

In De Angeli non c’è neanche il progetto esposto, tutto sembra, meno che una piazza che abbia un'anima e la giusta accoglienza per i cittadini (non la chiamerei PIAZZA ma Svincoli per autobus e taxi).

In sostanza quello che manca è la qualità progettuale: servono competenze sulla progettazione urbana di ben altro livello e il coraggio di non scendere a compromessi politici per accontentare le varie micro fazioni.

Un progetto deve essere bello, funzionale, attento alle esigenze di tutti, soprattutto delle categorie più deboli.

I paletti d’acciaio posati ovunque a pioggia e gli ettari d’asfalto colato, oltre ad essere orribili, sono delle gabbie per i piccoli che vedono la città dal punto di vista diverso da nostro.

Non è solo questione di carenza di finanziamenti, ma di mancanza di creatività e di capacità progettuali. Non è giustificabile con la frase “non ci sono soldi”.

Ritorniamo a copiare (ovviamente non in senso pedissequo) gli urbanisti del passato, che  progettavano la città con viali alberati, aiuole e siepi, con disegno architettonico riconoscibile, con l’attenzione al particolare,alle viste prospettiche,in una parola ai luoghi del vivere.

E ricordiamoci, infine, che esistono i cittadini. I progetti sono fatti per loro e con loro vanno condivisi.

C’è l’opportunità per dare della città un’immagine diversa, con l’occasione dell’esposizione internazionale del 2015. Cerchiamo di non farci cogliere impreparati.

Colgo l’occasione per porgerle distinti saluti e ringraziarla per l’attenzione rivolta alla cittadinanza.

Erminia Jossa Fasano

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