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Chi li accomuna sono le associazioni di categoria che in questi giorni hanno fatto un gran bailame. E non solo per questo.
Quello che mi preme, nell'intreccio, è che si provi a ragionare su un approccio diverso alla città, da vivere come bene comune e non come contenitore di interessi particolari.
Su Via Solari, possiamo fare tutte le letture del caso, ma l'"anche" implica che non è interessante ora andare ad approfondire letture, ma solo sottolineare l'indelicatezza, per usare un eufemismo.
Io credo che se si vuole far diventare Milano una città migliore è necessario uno sforzo collettivo, una corresponsabilità anche individuale. E, come ho detto, i numerosissimi meravigliosi commercianti che abbiamo a Milano, devono essere protagonisti di questo sforzo collettivo. Anche perchè è evidente, che un piccolo disagio oggi, può e deve significare un grande beneficio da qui a tanti anni.
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