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Inviato da avatar Enrico Vigo il 13-12-2011 alle 05:46

Organizzare la raccolta per il riciclo dei tappi di sughero probabilmente è una finezza non ancora possibile per chi come AMSA è impegnata su fronti più complessi e sicuramente più urgenti, tuttavia nessuno vieta di pensare anche a come raccogliere e riciclare il sughero. In attesa di qualcosa di organizzato su vasta scala in Milano in privato si può iniziare col conferire con un poco di buona volontà i tappi di sughero alle organizzazioni che da tempo fanno la raccolta, come ad esempio vedi cosa scrive IL CORRIERE web:

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Da Amorim Cork Italia

Il sughero, la stella del riciclo

Lanciata una campagna per il recupero dei tappi. Coinvolte società civile, imprese e cooperative di lavoro carcerario


Sdraio in sughero riciclato (Experimentadesign & Felipe Alarcão)

Sdraio in sughero riciclato (Experimentadesign & Felipe Alarcão) MILANO






MILANO - Riciclare il sughero per trasformarlo in materiale edilizio, raccogliendo in maniera virtuosa i tappi delle bottiglie di vino. È questo lo scopo di Etico, la campagna per la raccolta del sughero ideata dal 45enne Carlos Santos e lanciata sul territorio nazionale da Amorim Cork Italia. Infatti, il direttore generale dell’azienda portoghese ha trovato il modo di mettere in piedi, con l’aiuto di associazioni e cantine, un’operazione di maxiriciclo del sughero, creando anche un vero e proprio circuito del buon comportamento, grazie all’unione di mondi apparentemente distanti come ecologia, imprese, recupero carcerario e società civile.

FILIERA ETICA - Un progetto, quello di Etico, nato per preservare le migliaia di tappi di sughero che ogni anno nel nostro Paese si perdono nel macero, grazie alla distribuzione nelle cantine e negli NH Hotel di speciali kit di recupero, le sugherarie, che permettono di riutilizzarli nel settore edilizio. E che, per chiudere il cerchio della virtù, coinvolge anche il sistema carcerario tramite la coop. Estia per la ripulitura, facendo inoltre da tramite per la rivendita a un’azienda di edilizia veneta, la Ecoprofili, che con i tappi riciclati produce miscele di sughero e cemento da utilizzare come materiale isolante. «Per il momento», spiega Carlos Santos, «abbiamo un accordo con la coop. Estia che lavora insieme ai detenuti del carcere di Bollate, a cui paghiamo 150 euro a tonnellata il sughero ripulito. Un processo necessario, visto che i tappi quando arrivano dalle cantine spesso sono mischiati alle gabbiette di metallo o ad altri rifiuti. In più, per estendere il progetto alla società civile, facciamo anche una raccolta fuori dalle cantine pagando il sughero un euro al chilo ad alcune onlus, che raccolgono i tappi nei bar, nelle trattorie e nei ristoranti o quelli donati dai privati cittadini. Come, ad esempio, l’associazione per il sostegno di bambini autistici Oltre il labirinto di Treviso e A braccia aperte di Milano che si occupa di famiglie disagiate».

VOLONTARIATO - La onlus milanese, del resto, già da diversi anni sostiene il volontariato con il riciclo. Attiva, oltre che sul fronte del sughero, anche sulle biciclette e sull'alluminio. «Quello che abbiamo capito», spiega Davide Boati, responsabile del riciclo di A braccia aperte, «è che tramite l'ambiente si possono sostenere le famiglie. Noi abbiamo iniziato per scherzo e siamo stati letteralmente sommersi di tappi. Siamo arrivati l'anno scorso a raccoglierne 5 tonnellate e per il 2011 siamo già a 6,3 tonnellate. Il nostro obiettivo è quello di raccogliere abbastanza fondi per continuare a migliorare il nostro Parco della vita sui 16 ettari di terreno agricolo di proprietà del Pio Istituto di maternità onlus (privato) che si trovano nel Comune di Cesano Boscone».

IL PIACERE DEL RICICLO – L’operazione di raccolta dei tappi usati, pensata da Carlos Santos, ha subito incontrato il parere favorevole e un successo capillare con un migliaio di scatole di cartone nero e oro distribuite nel centro e nel nord Italia. Con un accumulo di sughero che sfiora già le 15 tonnellate nelle regioni più virtuose, come la Toscana e il Veneto orientale. Trovando l’appoggio del campo enologico, grazie al contributo dei Vignaioli Piemontesi e del Consorzio Chianti Classico, ma anche del settore dei rifiuti grazie a l’Amia di Verona e la Savnov di Treviso. «Il nostro obiettivo», afferma Santos, «è arrivare a raccogliere 250 tonnellate per mettere definitivamente la parola fine allo spreco di una risorsa al 100% naturale e riciclabile in tantissimi settori».

MILLE VITE - Se un tappo da vino, per questioni igieniche, non può più essere riutilizzato per la stessa mansione, può trovare però altre centinaia di applicazioni per la sua nuova vita. Infatti, il sughero, una volta riciclato, può essere usato in ambiti molto diversi. Già presentata con successo, durante il Vinitaly 2009, la collezione di scarpe chiamata Dal tappo al tacco, creata dall’eco-designer Franco Francesca. E la linea di accessori, fatta di cappelli, portafogli e borsette in sughero telato di Elena Tamponi. Oppure, sotto forma di granulato, il sughero può essere impiegato per arginare nei fiumi le contaminazioni di liquidi inquinanti o sostituire i materiali derivati dal petrolio nelle carene delle imbarcazioni. Ma anche, come materia prima, può essere sfruttato nel campo dell’architettura, della scultura e del design. Dando vita a creazioni artistiche di pregio come le pavimentazioni utilizzate anche nella Sagrada Familia di Barcellona. Trovando anche in Italia diverse esplorazioni interessanti, con la gara lanciata dallo Ied di Firenze per i complementi in sughero riciclato per un contest di design urbano. Infine i turaccioli possono essere utilizzati per creare alcuni oggetti d’arredamento per la casa. Ad esempio, la collezione in sughero riciclato curata da Experimentadesign & Felipe Alarcão, e presentata lo scorso aprile a Milano al Salone del mobile.

Carlotta Clerici 11 dicembre 2011 (modifica il 12 dicembre 2011)

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