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Inviato da avatar Enrico Vigo il 22-12-2011 alle 07:15

Adesso dopo la gara, col risibile giallo di chi si presenta al limite dell'orario come uno scolaretto (da licenziare, se davvero s'è trattato di dabbenaggine, sia chi è andato a vuoto impacciato e maldestro e sia chi l'ha mandato, entrambi irresponsabili, se non di peggio meglio visto), c'è la questione della definizione delle quote in mano alla Provincia di Milano (14,56% che ora vale oro), che diventano determinanti per il raggiungimento del 51% (golden share) delle azioni SEA.

Un nodo politico non da poco, auspicabile un coordinamento tra istituzioni pubbliche per perseguire l'interesse pubblico (che la Corte dei Conti cominci a istruire la pratica di controllo fin d'ora) visto che la Provincia di Milano ha iniziato il percorso di superamento del suo ruolo istituzionale a favore dei Comuni, e per Milano auspicabilmente darà il via a quel percorso virtuoso che sfocerà finalmente nel soggetto istituzionale che si chiama Area Metropolitana.

Cosa voglia dire l'acquisto del Fondo Gamberale di una quota di minoranza di SEA ancora non è chiaro, quale sia l'obiettivo immediato e di di medio-lungo termine sarebbe il caso di cominciare a capirlo: operazione finanziaria o industriale?

Quale sarà l'indirizzo della nuova compagine azionaria tutta, con i suoi nuovi equilibri, per ridefinire i ruoli complementari di Malpensa e Linate e riprendere il cammino dello sviluppo per gli aeroporti milnesi?

Quanto alla polemichetta-Masseroli, inconsistente teatrino minore, bisogna fare uno sforzo di buona volontà, capirli e perdonarli, han perso il "gelatino" ed a loro è rimasta solo la carta dell'involucro, e non possono che giocare con quella. In tanti anni di governo amministrativo (da azionisti di SEA) non sono riusciti a dare a Malpensa alcun aiuto, specie quando negli ultimi anni sono arrivati una serie di sonori ceffoni, a cui non c'è stata alcuna azione di rilievo, se non propaganda in stretto ambito locale a scopo propagandistico dei soliti quattro squalificati strilloni dialettali e di qualche sempiterna faccia tosta della politica minore, ma chiassosa quanto basta per tentare di fare proseliti a esclusivi fini elettorali. Ma ora il loro tempo è finito, l'arbitro ha già fischiato le 3 volte di rito, siamo già sotto la doccia negli spogliatoi, la partita è finita.

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