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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 28-12-2011 alle 12:42

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_dicembre_28/le-strade-sporche-colpa-cani-1902677780291.shtml

La classifica

Le 40 strade più sporche per colpa dei cani

«Troppi padroni maleducati, il degrado avanza». In un anno solo 25 contravvenzioni, 5 anni fa i vigili avevano staccato 6.500 multe

MILANO - Slalom obbligato sui marciapiedi cittadini, in centro come in periferia. E ora cento strade diventano «vigilate speciali». Contro i proprietari «distratti» e schizzinosi, che fingono di non vedere e poi dimenticano di raccogliere dove il proprio quattrozampe ha sporcato, Comune e Amsa sguinzagliano ispettori, guardie ecologiche e, soprattutto, Polizia locale. Ma il bastone non basta e, obiettivo il decoro urbano, si studiano incentivi (card a punti) come premio per chi l'animale lo microchippa, lo vaccina e darà prova di senso civico.
È trascorso un lustro dal giro di vite deciso dalla passata amministrazione, nel tentativo di educare i milanesi proprietari di cane ad usare paletta e sacchetto. In quell'anno il numero delle sanzioni fatte dalla Polizia locale - 6.500 - toccò un record storico. Milano superava Parigi al capitolo «cacche sui marciapiedi». Quest'anno gli ispettori Amsa, abilitati al controllo a tema come i vigili, hanno fatto solo 25 sanzioni a quei pochi proprietari di cane trovati senza sacchetto. Gli effetti della tolleranza zero a lunga distanza sembrano ridursi a quel porta sacchetti mimetizzato da caramella, che abbellisce il guinzaglio ed evita le multe.

LE VIE MARTORIATE
- Si calcola che due milanese su dieci proprietari di cane o i loro domestici-dog sitter ignorino le regole della buona educazione. Non c'è tema più democratico: nella hit parade delle vie martoriate dalle deiezioni canine c'è una rappresentazione a trecentosessanta gradi della maleducazione in città, dal centro alla periferia. Da Forze Armate a Vespri Siciliani, da Palmieri a Bertini, per il pedone il tragitto a slalom è quasi obbligato e guai a distrarsi.

CANI IN CITTÀ
- Calcolando che i quattrozampe in città sono 100 mila, si stima una 'produzione' di 20 tonnellate al giorno di deiezioni. Una fortuna che le aree cani siano raddoppiate negli ultimi anni. Ma ancora non basta. Piazza Prealpi, entrata a pieno titolo tra le 12 aree più sporche della metropoli, è teatro di scontri quotidiani tra chi ha il cane e chi no. «Usano quel poco verde per i loro cani e lo sporcano», si lamentano in tanti. «Non c'è altro in zona», rispondono gli altri, che però non si piegano per pulire dove l'animale ha sporcato. L'assessore Chiara Bisconti studia una soluzione (una card a punti) che risulti premiante dei comportamenti virtuosi di chi ha fatto il patentino, ha microchippato e vaccinato il cane. «Lavoriamo con la Polizia locale, prima responsabile della tutela degli animali. Serve una campagna di sensibilizzazione, una città più bella si può avere se tutti i cittadini si impegnano a rispettarla». Urgente è anche la revisione del regolamento del verde. «È troppo vago - spiega l'assessore Pierfrancesco Maran -. La raccolta delle deiezioni va resa obbligatoria anche nelle aree cani che dovremo migliorare».

LAVAGGIO MARCIAPIEDI
- La protesta dei cittadini non risparmia settore del Comune né circoscrizione né gli ambulatori veterinari. Lo raccontano Filippo Marraffi, con studio a dieci minuti dal Duomo, e Isac Genah, che ha l'ambulatorio in via Forlanini: «Qui il via vai degli animali è quotidiano e continuo. Quando chiudo, è normale che i cani in passeggiata serale 'segnino' il territorio quando passano davanti al mio studio. Al mattino lavo, ma non basta mai. E finisco nel mirino di qualche cittadino arrabbiato. Il mio sogno è che Amsa riprenda a lavare i marciapiedi come un tempo».

ESAME DEL DNA
- Il verde Enrico Fedreghini torna a riproporre il modello tedesco. Con gli addetti Amsa che arrivano sulla scena del crimine armati di kit per la raccolta del Dna. «Rendere obbligatorio l'esame del Dna per i cani così come il microchip. Con la certezza di essere beccati, il problema scomparirà». I costi? «Questi kit sono entrati nell'uso comune. La spesa per l'esame la paga chi commette il reato». Senza contare i risparmi: 300 mila euro la cifra che oggi Amsa investe per il personale dedicato ai controlli.

Paola D'Amico
28 dicembre 2011 | 10:58

La scheda: la mappa e la classifica del degrado

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