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Inviato da avatar Riccardo De Benedetti il 30-12-2011 alle 16:50

Fumo, fumo e ancora fumo. Il wi-fi ha senso su una struttura urbanistica pensata e non soltanto subita, come quella milanese. Milano è informe, priva di arredo urbano coerente; le funzioni sono disperse all'interno di una frammentazione incoerente e caotica; la popolazione meno abbiente risiede in zone di transito nelle quali il posizionamento della rete non apporterebbe alcun vantaggio e chi se lo può permettere accede alla rete con la propria infrastruttura. Domanda: il wi-fi si sovrapporrebbe o utilizzerebbe il cablaggio in fibra ottica? In che misura ne verrebbero dotati gli esercizi pubblici? Verrebbe utilizzato il reddito per stabilire i prezzi di accesso? Nel qual caso sarebbero avvantaggiate le fasce di popolazione che ha ben altri problemi che non quelli di andare in rete... Anziani soprattutto. Interventi intelligenti, credo, potrebbero partire da una seria analisi delle condizioni in cui i cittadini milanesi vivono, partendo da quell'unità sociale assolutamente trascurata e in realtà basica che è il condominio. Il condominio è la base di ogni seria inchiesta sociale su Milano, i suoi costi, la sostenibilità stessa della sua vita sociale... Invece ci si attarda e si perdono soldi e risorse su spottoni che fanno tendenza ma non risolvono nulla della situazione sempre più precaria entro cui vivono fasce sempre più estese della popolazione cittadina. Spero che l'opinione pubblica non ci caschi... E lo dico da elettore di Pisapia.

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