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Inviato da avatar Enrico Vigo il 04-01-2012 alle 03:03

La dissertazione della Professoressa Francesca Zajczyk è condivisibile e chiara, tuttavia la non gestione dell'ordine pubblico in Piazza Duomo, e qui tiro in ballo sopratutto la Prefettura, non è un segnale incoraggiante.

Lo scatenarsi dell'aggressività in Piazza Duomo è stato uno spettacolo osceno e indesiderabile e induce a pensare a correttivi: lo stop ai botti di fine anno deve essere strutturale a prescindere dal fattore sanitario polveri sottili contingente, si deve vietare la fabbricazione e il commercio dei botti.

Mai più tollerare centinaia di stranieri pazzi scatenati iperagressivi che, strumentalizzando una occasione dove l'ordine pubblico è latitante, bombardano con violenza la gente in strada per risentimento e intimo sfogo (vogliamo dire di classe o di condizione sociale?): se non ci sono stati più feriti è stata una vera fortuna.

In Italia vogliamo fare come negli stadi dove non si riesce a domare la propensione alla violenza, e si persevera solo nello sforzo di andare a ricercare sempre col lanternino le recondite motivazioni sociologiche come scusanti, mentre il circo deve continuare anche in quelle schifose condizioni?

La violenza sommersa, per le note ben delineate ragioni, non si sopisce da sola o con le repressioni, tuttavia occorre evitare di mettere sul piatto occasioni ghiotte per farla scatenare.

Pensiamoci, ma non possiamo alzare le mani e chiamarci fuori o fare del giustificazionismo la nostra unica bandiera. Sappiamo che la condizione degli immigrati è un lentissimo processo di emancipazione economica e sociale senza scorciatoie.

Il malcostume dei botti trascinatosi fino al 2012 è arrivato, anche per questioni sociologiche e di ordine pubblico, al capolinea, prima ancora che per ragioni sanitarie (livello polveri).

Il Sindaco Giuliano Pisapia ci rifletta meglio, il suo primo commento ufficiale trionfalistico non ha centrato lo stato dei fatti con la dovuta obiettività, ne prenda atto e disponga di conseguenza per Milano, purtroppo il Sindaco più che con la sociologia deve fare innanzitutto i conti con l'oggi ed i suoi problemi, non reagire con i divieti sarebbe una scelta perniciosa e sbagliata.

Quando parlavo delle 1000 ragioni per vietare i botti (vedi il mio profetico messaggio di apertura della discussione), eccole, adesso sono servite su un piatto fradicio di problemi, e siamo fortunati che non ci sia scappato il morto.

La sociologia è uno strumento di conoscenza, non il fine.

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