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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 05-01-2012 alle 10:23

Intanto...

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/01/05/news/stata_la_molla_della_vittoria_sar_la_sfida_futura_per_pisapia-27604941/

LE PAROLE DEL 2012/ PARTECIPAZIONE

È stata la molla della vittoria sarà la sfida futura per Pisapia

Comitati di quartiere, associazioni, giovani, grandi vecchi: tutti quelli che hanno contribuito alla causa arancione adesso chiedono di poter incidere concretamente sulla vita della città
di ORIANA LISO

La libertà è partecipazione, certo. È un valore aggiunto, è energia da liberare e trasformare. Ma come si fa a conservarne lo spirito positivo, ridando ai cittadini la possibilità di incidere sulle scelte strategiche della loro Milano? A Palazzo Marino il messaggio arriva ogni giorno: ascoltateci, decidete con noi. È come declinarla, questa enorme voglia di partecipazione attiva, la vera sfida che la giunta di Giuliano Pisapia dovrà porsi, ora che dalla fase dell’emergenza si sta passando — si deve passare — alla normalità dell’amministrazione quotidiana.

LE ALTRE PAROLE Lohengrin Giovani

Comitati di quartiere, associazioni, singole personalità, università, grandi vecchi e giovani creativi: tutti quelli che per mesi hanno contribuito a costruire il sogno arancione, che hanno affollato piazze e teatri, che hanno assaporato in quei giorni il frutto della condivisione di un progetto, ora chiedono di passare — metaforicamente — all’incasso, trasformando le proposte in atti, le idee in decisioni. Non vogliono più solo dire la loro, ma si aspettano che la loro diventi realtà.

«Ascolto tutti, ma poi decido io», ha detto più volte il sindaco, davanti alla domanda battente. Rivendicando proprio nella prima parte di quel concetto, in quell’ascolto il cambio epocale rispetto alle decisioni prese nel chiuso di un palazzo che spesso non era neanche quello comunale, ma la residenza privata di Letizia Moratti, dove avevano accesso solo i big dei partiti. Quanti dei suoi assessori, del resto, si vedevano in giro per i quartieri, quando c’erano grane da risolvere? Pochissime eccezioni, per il resto solo tagli di nastri e brindisi. Già in questi primi mesi di problemi incrostati in ogni dove, la nuova giunta ha cercato il cambio di passo. Gli assessori, tutti, fanno tour nei quartieri. Vanno, promettono poco, ma ascoltano. Perché i cittadini hanno voglia di parlare, di spiegare cosa serve a questa città. Capaci anche di accettare provvedimenti duri, ora che finalmente gliene viene spiegato il senso.

Per questo la partecipazione sarà una parola-tema fondamentale, nel 2012, anche se declinata in forme diverse rispetto all’anno passato. Le prove generali ci sono già state: a novembre, quando i “ComitatixPisapia” sono diventati, in due giorni di convegno affollatissimo, i “ComitatixMilano”. Proprio loro, la rete nata spontaneamente in campagna elettorale per raccogliere forze, fondi e voti fra torte fatte in casa e feste di quartiere, saranno in pista per spiegare ai milanesi le novità di Area C. Quest’anno, per mantenere vivi, e non solo nelle fotografie, i colori dei due arcobaleni sul Duomo di maggio, si lavorerà su più fronti. Donne, giovani, stranieri, glocalizzazione, negozi civici nei quartieri, anche in quelli terra di nessuno, Rete, referendum: tante declinazioni per far partecipare tutti, ma senza disperdere energie. Traducendo in concreto quella constatazione meravigliata che già oggi, spesso, corre nei commenti su Facebook: «Grazie per averci ascoltato».

Sulla partecipazione delle donne non c’è solo la strada già tracciata con le scelte di una giunta a parità di genere — e dove, semmai, le polemiche e i venti di crisi si concentrano sugli assessori uomini — e neanche solo le tante nomine al femminile nei cda delle partecipate. C’è, come nuova chiave 2012, un altro modo per parlare di “Women and Expo”: diverso da quello che la Moratti presentò a Davos, accanto a Rania di Giordania. Sarà ora la sociologa ed ex consigliere del Pd Francesca Zajczyk — ora delegata del sindaco per le politiche di pari opportunità — a coinvolgere donne anche “comuni” sul tema della nutrizione (che è, al di là di ogni dubbio, donna).

Ci sono i giovani, la generazione 2.0 che si è inventata di tutto per colorare e riempire di contenuti la campagna elettorale: per riallacciare con loro un filo allentato — non bastano le poche presenze under 35 in Consiglio comunale e in giunta, questo è certo — il primo progetto parte questo mese, con la “Consulta dei giovani” (mai decollata già dai tempi della Moratti), che dovrebbe far eleggere in Consiglio e in ogni zona un parlamentino con facoltà di presentare mozioni e ordini del giorno. Potrebbe — se ben strutturata — essere la strada per rimettere assieme grandi e piccole idee, tutte quelle che riguardano lo studio, il lavoro, la creatività, anche di quei ragazzi che a Milano, a maggio, sono tornati apposta per votare.

Vale lo stesso per le comunità straniere: anche qui tra la Milano in mano «ai fratelli rom e ai fratelli musulmani» (copyright Nichi Vendola in piazza Duomo) e gli sgomberi che continuano più o meno come prima si cerca una giusta via di mezzo. Si lavora a progetti importanti, come il voto almeno ai referendum e la cittadinanza ai 18enni stranieri, e già in più di una occasione Palazzo Marino si è riempito di G2, i ragazzi magari nati in Italia ma da genitori stranieri.

A proposito di referendum, il test partecipativo per eccellenza (nelle prossime settimane dovrebbero arrivare risposte anche sugli altri quattro quesiti ambientali di giugno): il 18 tutti gli assessori incontreranno un gruppo di esperti svizzeri. Chi altri copiare sul tema, se non i campioni della consultazione popolare? Ancora con le parole del sindaco, il giorno della vittoria elettorale: «Adesso non lasciatemi solo», aveva detto. E loro, i milanesi, lo vogliono prendere in parola.

(05 gennaio 2012)

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