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Inviato da avatar Chiara Copello il 27-12-2010 alle 23:26

I nomadi del campo di Triboniano si stanno preparando al trasloco

Pronti a entrare nelle abitazioni. Don Colmegna: "stiamo parlando di alloggi fuori graduatoria"

di Andrea Galli, Corriere.it, 22 dicembre 2010

Stanno già sgomberando. Valigie quasi pronte, container quasi svuotati: via da via Triboniano, il trasloco è vicino. Le famiglie che hanno vinto il ricorso da lunedì entreranno nelle case. Le loro case, checché dicano e ridicano in Comune. Ci sono contratti di locazione firmati, punto, e anzi il giudice, in quella sentenza, ha «valorizzato le scelte operate dall'amministrazione» dicono i legali dei nomadi. Affidiamoci proprio a loro, agli avvocati Alberto Guariso e Livio Neri. Punto primo: nel tempo «né il Comune né alcun altro attore ha mai revocato formalmente nulla». Erano state le istituzioni a voler individuare delle abitazioni per i rom. Punto secondo: «Non vi è alcuno scavalcamento di italiani in attesa di una casa popolare: le case in questione erano inagibili e inutilizzabili per le normali graduatorie».

Su quest'ultimo concetto si ferma, sinceramente annoiato dal doversi continuamente ripetere, don Virginio Colmegna. Eccolo: «Stiamo parlando di alloggi fuori graduatoria, affidati a Casa della carità, Ceas e consorzio Farsi prossimo. Il progetto di autonomia prevede l'affiancamento di dodici mesi alle famiglie nomadi, per permettere di andare ad abitare in forma autonoma». Torniamo dagli avvocati, che volevano dire un'ultima cosa: «La vicenda ha qualcosa di paradossale. Il vincitore di questa sentenza è il Comune, quantomeno il Comune come protagonista di quell'unico piccolissimo progetto (l'unico diverso dalla serie infinita e inutile di sgomberi violenti) che aveva deciso di attuare fino al settembre scorso».

Insomma, dalla Moratti a Salvini, «i politici che manifestano contro la decisione del giudice manifestano contro se stessi. E non lo sanno». O forse lo sanno fin troppo bene? Si dice in giro: ormai, all'epoca la decisione di dar case ai rom era stata presa; ma un conto è che passi alla storia come provvedimento firmato da chi governa, e un altro che venga attuato perché deciso dalla magistratura. Magistratura contro cui, per la cronaca, anche ieri si sono scagliati in tanti. In ogni modo, alla fine, si domandando Guariso e Neri, sarà «ignoranza o malafede?». Chi lo sa. Si sa che a questo punto riprende velocità l'obiettivo della dismissione del campo di via Triboniano, che sorge su un'area coinvolta dai progetti per l'Expo. Le famiglie nomadi sono 102. Tolte le 25 (il ricorso è stato firmato solo da 10) con casa, bisogna individuare una sistemazione per tutte le altre. Poche quelle che dovrebbero accettare il rimpatrio in Romania.

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