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Inviato da avatar Lorenzo Pozzati il 19-01-2012 alle 20:18

22 maggio 2011. Pisapia: "Ecopass fallimentare. Il nuovo provvedimento sarà frutto dei referendum e della commissione dei saggi". "L'Ecopass quando sarò sindaco non ci sarà più, perché è stato un provvedimento sbagliato. E' stato giusto sperimentarlo ma è sotto gli occhi di tutti il suo fallimento. Non ha dato risultati positivi né in termini di diminuzione del traffico, né in termini di miglioramento dell'aria. Sul tema di Ecopass e sull'ambiente in generale ci sono 5 referendum, ritengo sia dovere di un sindaco prima di tutto quello di ascoltare i cittadini. Noi quindi terremo conto di come si esprimeranno i milanesi il 12 e il 13 giugno, così come della relazione della commissione dei saggi in cui mi auguro di trovare risposte vere nell'interesse della città".

24 maggio 2011. Referendum, Pisapia: "Ribadisco 5 sì ai 5 quesiti. Quando sarò sindaco attuerò quello che diranno i referendum". "Voglio ribadire fermamente i miei 5 sì ai 5 quesiti referendari del 12 e 13 giugno ai quali auspico che i cittadini milanesi parteciperanno in maniera importante a favore del sì. E' importante andare a votare e l'esito della consultazione sarà attuata quando sarò sindaco di Milano. Sono convinto che le migliori soluzioni per risolvere i problemi legati all'inquinamento, al traffico e al verde si possono trovare con la concertazione e la collaborazione dei milanesi insieme alle istituzioni. E' per questo che sottolineo ancora una volta che Ecopass ha fallito e la sua sperimentazione, durata anche troppo a lungo, non ha portato i risultati sperati per quanto riguarda la diminuzione del traffico e il miglioramento dell'aria. I cinque referendum sono lo strumento giusto e necessario e li sostengo con forza. Quando sarò sindaco attuerò quello che sarà l'esito di questa consultazione".

Dal Blog http://www.pisapiaxmilano.com/

Caro Pisapia: terminiamo per favore questa ennesima sperimentazione di un qualcosa nato storto (a partire dalla sua confusionarietà iniziale) e poi cerchiamo di uscire da questa situazione, anche perché gli avversari politici ci stanno marciando alla grande.

(A parte che Milano l'ultima cosa della quale ha bisogno è la contrapposizione tra "buoni" e "cattivi") Milano ha bisogno di incassare (fisiologicamente) per dei servizi che funzionano.

Non (patologicamente) con tasse e gabelle che (in special modo in un periodo di così forte crisi economica) giustamente i cittadini rifiutano.

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