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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 20-01-2012 alle 11:57

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/caso_del_giorno/12_gennaio_20/caso-1902939478983.shtml

Dalla parte del cittadino

Le «strade scolastiche» per tutelare i nostri ragazzi

Gentile dottoressa Fedrigotti, dopo gli ultimi tragici episodi di bambini travolti e uccisi davanti a scuola da auto in manovra (due, nel giro di solo pochi giorni) ho letto la significativa lettera (e la bella risposta) nella sua rubrica di qualche giorno fa. Vorrei ricordare che, a Bolzano, da decenni hanno inventato le «strade scolastiche». Si tratta in sintesi di strade ordinarie che, gravitando nei pressi di un plesso scolastico, negli orari di entrata e uscita dei ragazzi, diventano a divieto di transito per i veicoli a motore, inclusi—e sottolineo inclusi —i residenti. Questo consente agli scolari di entrare e uscire da scuola nella massima sicurezza. In bici, a piedi, con le macchine tenute a debita distanza. Aggiungendo all'immediata praticità anche una finalità educativa: la promozione, sin dalla più tenera età, di una diversa cultura della mobilità. Anche in quel caso, al momento dell'istituzione non ci furono manifestazioni di giubilo dei genitori («educatori») impediti all'accompagnamento motorizzato—che taluni ancora oggi qualificano a seconda dei casi come diritto, dovere o necessità, come lei stessa rileva rispetto alle lettere di protesta pervenute in questo periodo alla redazione in vista della partenza di Area C—ma sonore contestazioni. Poi però si è capito che si trattava invece di una misura razionale, di buon senso e civiltà. Il provvedimento è stato accolto e il caso ha fatto scuola almeno presso qualche amministrazione più aperta e attenta.

Eugenio Galli

Sarà anche grazie a queste «strade scolastiche» che quasi ogni anno Bolzano finisce in cima alla lista delle città più vivibili d'Italia? In genere lo si attribuisce alla ricchezza dei contributi che quella provincia distribuisce a pioggia, però a me pare che per vietare le strade attorno alle scuole negli orari di ingresso e di uscita non ci sia bisogno di sussidi bensì soltanto di buon senso e di volontà politica resistente alle pressioni dei contrari. Quanto alla nostra Area C, già lunedì sera sentivo cittadini (del centro), che erano stati tra i contestatori del provvedimento, venire a consigli molto più miti perché, «in effetti, il traffico pare molto diminuito...». Nei prossimi giorni si capirà se le auto rimarranno ammucchiate nel semicentro—rendendo la vita più complessa agli abitanti di quella zona— o se, invece, resteranno, almeno in parte, del tutto a casa o nel garage. Ammesso che la regolamentazione dell'Area C funzioni davvero come sperato, è, tuttavia, ovvio che con il tempo si dovrà pensare ad allargare l'area protetta perché i benefici del traffico ridotto non possono riguardare una sola fascia di milanesi, in linea di massima già di per sé privilegiati per il fatto di abitare nel cuore della città.

Isabella Bossi Fedrigotti 20 gennaio 2012 | 10:24

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