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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 22-01-2012 alle 22:00

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_gennaio_22/pgt-de-cesaris-meno-grattacieli-piu-case-popolari-1902963964578.shtml

L'intervista L'impegno per verde e housing sociale

«Pgt, meno grattacieli ma più case popolari»

L'assessore De Cesaris: «Abbiamo rimesso la città al centro dell'attenzione». Ridotte del 60 per cento le volumetrie

Non sarà più la città da due milioni di abitanti. Neppure quella del libero scambio di destinazioni d'uso. «Questo piano rimette al centro la città come bene comune»: saranno così la riduzione del 60 per cento delle volumetrie, il taglio dell'indice medio di edificabilità (dallo 0,5 allo 0,35), l'aumento del 25 per cento di edilizia sociale residenziale. Come si era impegnata a fare, l'assessore all'Urbanistica Ada Lucia De Cesaris ha completato con uffici e consulenti (la segreteria tecnica del Pim coordinata dal direttore Franco Sacchi, che a sua volta ha nominato una consulta tecnico-scientifica; oltre all'Amat per la parte riguardante la mobilità) l'analisi delle quasi 5 mila osservazioni giunte al Piano di Governo del Territorio della giunta Moratti: il nuovo provvedimento domani verrà presentato in giunta, poi partirà il dibattito nelle commissioni e, a metà febbraio, dovrebbe approdare in consiglio comunale.

Soddisfatta, assessore?

«Sì, soprattutto perché questo piano nasce dall'ascolto della città: istituzioni, associazioni professionali, sindacali, ambientaliste e operatori».

Meno cemento?

«Abbiamo ridotto le potenzialità edificatorie del pgt adottato (quello della giunta Moratti, ndr) : lo vediamo con certezza negli ambiti di trasformazione urbana, gli Atu, perché qui il piano adottato prevedeva circa 8 milioni e mezzo di metri quadrati di superficie lorda di pavimento e noi arriviamo ad un totale massimo di circa 3 milioni e mezzo. Il nuovo piano, con l'accoglimento delle osservazioni dei cittadini, ha permesso di ridurre questa previsione perché abbiamo agito tra l'altro sulle potenzialità edificatorie che il pgt adottato aveva attribuito al Parco agricolo Sud Milano. Ovviamente, la riduzione c'è anche nel tessuto consolidato, anche se non è immediatamente calcolabile».

Cambiano gli indici edificatori?

«Abbiamo ridotto l'indice base da 0,5 a 0,35 e introdotto un indice massimo di 1, fatte salve le slp esistenti, con alcune correzioni nella trasformazione da produttivo ad altre funzioni».
Ma saranno possibili i cambi di destinazione d'uso?
«Resta il principio dell'indifferenza funzionale: sotto la regia del Comune, si può mutare la destinazione d'uso, da residenziale a terziario o viceversa e anche da produttivo ad altri usi. Ma in quest'ultimo caso c'è un contenimento di slp, per non incentivare l'abbandono dell'attività produttiva».

Resta l'housing sociale?

«Questo nuovo piano incrementa fortemente la presenza di edilizia sociale residenziale. Negli Atu passa dal 10 per cento delle potenzialità a circa il 35 per cento. L'aumento complessivo nel nuovo pgt è di circa il 25 per cento: si tratta di 20 mila alloggi in più di ers, con una parte sostanziale che verrà destinata all'affitto».

Resta il concetto di perequazione?

«Ci sarebbe piaciuto riscriverlo, ma mediante l'accoglimento delle osservazioni l'abbiamo risistemato per modulare gli indici e per acquisire aree per verde, strutture e servizi».
Con questi indici, addio grattaceli?
«L'indice massimo resta elevato e poi si salvano le slp esistenti: quindi, in teoria, si possono realizzare».

Ma lei è contraria?

«Non sono contraria a nessuna trasformazione, purché rientri in un disegno che tenga conto del contesto, della città, dei servizi e delle caratteristiche morfologiche e storiche del luogo in cui avviene. Il problema non è costruire o meno i grattacieli, ma riprendere il filo di quello che si sta facendo che è tanto e alto, riconnetterlo con la città esistente, fare il punto sulla dotazione dei servizi».

Avete disegnato una mappa, a proposito di servizi?

«L'obiettivo è costruire una nuova mappa di città pubblica. Nel documento, abbiamo definito quali sono i servizi indispensabili e abbiamo riportato tutti i servizi esistenti e convenzionati in questo quadro».

E i servizi che mancano?

«In parte, attraverso le osservazioni, abbiamo fatto integrazioni e poi abbiamo aperto un dialogo con le zone per aggiornare e integrare».

Assessore, penalizzate i costruttori?

«Credo che questo sia un piano equilibrato. Abbiamo ascoltato gli operatori e crediamo che questo piano sia in grado di rimettere in comunicazione la domanda effettiva reale con l'offerta, parlando di esigenze di mercato che esistono veramente rispetto all'abitare. Questa città chiede agli operatori di fare il loro mestiere, partecipando alla costruzione della città pubblica, e realizzando, nei grandi interventi, edilizia sociale residenziale».

Il Parco Sud?

«Non si tocca. Ma ci siamo occupati di altre aree verdi, ad esempio il Parco agricolo del Ticinello e abbiamo individuato le aree per fare il piano della Media valle del Lambro. Infine, abbiamo inserito Cascina Campazzo e Cascina Basmetto nella carta del patrimonio storico rurale».

Il tunnel Expo-Forlanini si farà?

«No, anche perché comunque non saremmo arrivati in tempo per Expo. Confermate invece, in tema di mobilità e infrastrutture, la linea di forza D (la metrotranvia Gobba-Precotto-Cerosa,ndr) , i prolungamenti di M4 e M5, la circle line».

La strada interquartiere Nord?

«Si fa quella in corso di realizzazione che va da Eritrea ad Expo».

Gli scali ferroviari?

«Verranno gestiti nell'accordo di programma che è stato riattivato: il Pgt recepirà i dati che saranno oggetto dell'accordo di programma definitivo. L'obiettivo è fare un intervento che consenta la riqualificazione degli scali, dando però in cambio alla città e al territorio infrastrutture e treni».

Dovesse riassumere la filosofia di questo piano?

«Abbiamo ascoltato la città per definire un piano che parte da dati reali, con una concezione alta della regia pubblica, con misure e quantità che consentiranno in futuro di promuovere strategie e politiche che abbraccino l'intera area urbana milanese. In un disegno caratterizzato dalla qualità anche per servizi e infrastrutture».

È stato una lavoro faticoso?

«Un lavoro stimolante. Reso possibile grazie alla disponibilità della città e anche all'impegno degli uffici, che hanno lavorato senza sosta».

Elisabetta Soglio 22 gennaio 2012 | 17:46

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