Rispondi

Oliverio sono totalmente in disaccordo: io sto parlando a dottori e professori, non ad allievi, quindi a gente con una cultura medio-alta, alta.

Il bilancio è una cosa, la partecipazione è la base filosofica del bilancio partecipativo, non è il bilancio, è una altra cosa.

Non è umiliante dire: è vero abbiamo parlato molto della filosofia e poco è niente del tema.

Io per lavoro facevo il Quality assurance e controllavo che i progetti seguissero le richieste, niente di importante però:  se uno voleva una mela, non potevo partire dal seme, che messo nella terra, poi germoglia. bisognava dargli la mela, e qui la mela non è spuntata.

Secondo me un grandissimo difetto della cultura italiana è che è fatta da filosofi , da teorici, e non da persone pratiche. L'unica persona pratica, che però si è ritirata era Fiorella, che magari avrebbe parlato più del software che delle Fazendas.....(una volta c'era Beruschi che aveva la serie Che brutta Fazenda ....).

Io, come mio costume, sono venuto preparato per fare domande sui bilanci, sui progetti, sul consuntivo, insomma su quello che serva ad una città, invece si è parlato di tutt'altro.

Mi piacerbbe senire uno che dica. SI è VERO: non coalizzatevi, io sono solo.

Infatti, l'ho sentito, ed era chi ha organizzatom il seminario.

M aguarda che non voglio offendere nessuno, ma neanche chinarmi alla cream della cultura milanese: io voglio che la mia città progredisca, che sia più efficiente, più giusta, più umana.

Per questo dico: usiamo il team che si è formato, l'esperienza acquisita, e prendiamo una zona, non so, la zona 8, e cominciamo a fare questo bilancio, ma davvero.

Mozione d'ordine in una riunione: si parla dell'argomento della riunione.

Non sto scherzando, sono convinto di quello che dico.

Reinstalliamo il software per proposte e consuntivo e da questo estraiamo il bilancio partecipativo.

In pratica: meno filosofo, più tecnici.