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Inviato da avatar Maria Berrini il 06-02-2012 alle 15:50

Area C – obiettivi, primi risultati, programma di monitoraggio

Gli obiettivi per i quali è stato definito e assunto il provvedimento di Area C sono stati oggetto di grande dibattito negli scorsi mesi, sui media e nelle assemblee di zona, tra amici e negli incontri dei partiti, come è giusto e utile che sia. Gli obiettivi di un provvedimento devono necessariamente essere scelta che emerge da un percorso democratico (referendum, dibattiti, confronti) che poi si deve tradurre in scelte politiche. La trasparenza degli obiettivi deve quindi essere garantita innanzitutto dagli atti formali che danno il via ad un provvedimento. Partiamo da qui. Liberamente scaricabile (con la massima trasparenza garantita) dal sito del Comune dedicato ( www.areac.it ) si trova il testo della delibera del 4 novembre 2011 e il documento redatto da AMAT, incluso come parte integrante della delibera. Il titolo stesso del provvedimento “Misure di contenimento del traffico veicolare” esplicita quale sia il primo obiettivo. Ma le ragioni e gli ulteriori obiettivi che discendono dalla scelta di contenere e ridurre il traffico sono poi articolate nel testo. La relazione di AMAT , dal cui testo sono state tratte le principali considerazioni alla base della delibera, ha un paragrafo dedicato a questo, dal titolo “Finalità e livelli di intervento” che riporto per intero, per chiarezza.

“La congestion charge è finalizzata a:

o Ridurre drasticamente il traffico e la presenza di veicoli nel centro cittadino, determinando le condizioni di attuazione di interventi di riqualificazione e di protezione e sviluppo delle reti del trasporto pubblico e dei servizi di “mobilità dolce” (pedonalità, ciclabilità, traffico a velocità moderata) e di conseguenza aumentando l’accessibilità e la fruizione dell’area ;

o Migliorare complessivamente la qualità urbana, e quindi promuovere la sua attrattività, riducendo il numero di incidenti, il rumore, gli inquinanti locali, la percezione di insicurezza e degrado collegata al numero eccessivo di auto in sosta irregolare e in movimento, riqualificando e animando le aree pedonali,

o Reperire risorse, derivanti dalla monetizzazione delle esternalità prodotte dal traffico veicolare privato, da destinare in modo finalizzato e vincolato all’attuazione degli interventi suddetti e, più in generale, all’attuazione delle politiche di riduzione dell’inquinamento atmosferico e di sviluppo della mobilità sostenibile.

Inoltre se è vero che l’obiettivo primario ricercato con il rafforzamento del controllo delle emissioni nella ZTL Cerchia dei Bastioni non è da individuarsi nella riduzione complessiva delle concentrazioni di inquinanti in atmosfera (non perseguibile intervenendo in un’area di ridotte dimensioni), va però sottolineato che una delle finalità del provvedimento rimane anche quella della riduzione delle emissioni locali in un ambito caratterizzato da un’elevatissima densità di popolazione nelle ore diurne e da forti flussi di mobilità pedonale e ciclistica e quindi da un grande numero di ricettori esposti direttamente alle emissioni di inquinanti da traffico.”

Con riferimento a questo specifico tema la relazione AMAT aggiunge a pag. 37 “L’obiettivo primario ricercato con il rafforzamento del controllo delle emissioni nella ZTL Cerchia dei Bastioni non è da individuarsi nella riduzione complessiva delle concentrazioni di inquinanti in atmosfera (non perseguibile intervenendo in un’area di ridotte dimensioni) ma nella riduzione delle emissioni locali in un ambito caratterizzato da un’elevatissima densità di popolazione nelle ore diurne e da forti flussi di mobilità pedonale e ciclistica: l’efficacia va quindi misurata considerando il numero di ricettori esposti direttamente alle emissioni di inquinanti da traffico. E' noto infatti l'impatto sanitario delle emissioni derivanti dal traffico veicolare, che costituisce una fonte di particolato, di ossidi di azoto e composti organici volatili. Il particolato derivante dal traffico veicolare è caratterizzato da una granulometria molto fine che consente alle particelle di penetrare in profondità nell'organismo umano (PM1 e PM ultrafine) dando luogo all'insorgenza, o alla riacutizzazione, di  patologie dell'apparato respiratorio e cardiocircolatorio. Tali effetti che gli studi epidemiologici riscontrano, sia per esposizioni sul breve periodo che su esposizioni a lungo termine, risultano accentuati nelle classi di recettori sensibili (bambini, anziani, soggetti a patologie asmatiche e cardiache, etc).“

A partire da queste indicazioni, che spero siano ritenute sufficienti per mostrare in modo trasparente gli obiettivi di Area C, AMAT ha affinato il Programma di Monitoraggio.

Il Programma di Monitoraggio (che a breve verrà pubblicato sul sito web di Area C) rende ancora più espliciti gli obiettivi di Area C, indicandoli come segue:

· Ridurre gli accessi veicolari ad Area C;

· Ridurre la congestione da traffico;

· Ridurre i tempi di percorrenza con mezzo privato;

· Migliorare la qualità del servizio di trasporto pubblico;

· Ridurre la domanda di occupazione di suolo pubblico per la sosta su strada;

· Ridurre i tassi d’incidentalità;

· Ridurre le emissioni di inquinanti in atmosfera da traffico;

· Ridurre il rischio sanitario legato all’inquinamento atmosferico;

· Aumentare la quota di spostamenti effettuati con modi di mobilità sostenibili;

· Migliorare la qualità urbana e l’attrattività del centro cittadino

· Aumentare le risorse a disposizione per lo sviluppo della mobilità sostenibile.

Nel Programma di Monitoraggio soprattutto vengono elencati gli Indicatori che verranno utilizzati per misurare e valutare il raggiungimento (o meno) di questi obiettivi, i dati utilizzati, la fonte, la periodicità di aggiornamento. Tra gli indicatori previsti (flussi traffico, congestione, incidenti, emissioni, black carbon, indicatori su servizio trasporto pubblico e attrattività e dinamiche, anche economiche, del centro, …) ci sono anche indicatori su “costi ed introiti” del sistema, incluse le indicazioni sulle destinazione dei proventi.

Per quanto riguarda la comunicazione sul tema della relazione tra Salute, Inquinamento e Governo del Traffico (e sul programma di monitoraggio sperimentale sul Black Carbon avviato da poche settimane) il Comune, AMAT e l’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE) hanno organizzato un convegno che si tiene Sabato 11 febbraio mattina a Palazzo Reale (allego il programma).

I report periodici verranno pubblicati sul sito del Comune, e AMAT sta anche predisponendo un sito web dedicato che possa essere più agevolmente utilizzato per visionare e scaricare e diversi dati prodotti. Il sito sarà attivo entro due mesi, in tempo utile per valorizzare i dati quando saranno effettivamente completi e rilevanti ai fini della valutazione. I dati raccolti in questa fase sono ancora troppo condizionati dalla fase di adattamento al sistema (dal numero di ingressi alle velocità commerciali). Molti dati (per esempio i dettagli sui residenti, sui veicoli merci, sui veicoli più inquinanti) non sono ancora completi, o non sono correttamente valutabili, in quanto il sistema di registrazione è “aperto” fino a metà marzo. Così come il monitoraggio sperimentale del Black Carbon ha bisogno di serie dati più lunghe e di confronti tra diversi siti, per poter offrire informazioni utili.

A valle di queste considerazioni, che sono attenzioni dovute, proprio per garantire la qualità e l’utilità del lavoro di AMAT, AMAT ha comunque fornito al Comune i propri “bollettini” sul numero degli ingressi, che sono stati pubblicati sul sito di Area C, nella sezione Comunicati stampa (dove il dato e la sua valutazione è riportato, citando sempre AMAT come fonte e virgolettando le valutazioni tecniche). Di recente è stata anche predisposta una valutazione sulle velocità commerciali dei mezzi (anche queste ancora in assestamento essendo in fase di predisposizione l’adeguamento del servizio al nuovo scenario), pubblicata in sintesi nei Comunicati stampa

Da domenica 5 febbraio sul sito si trova anche un Rapporto sulle prime 3 settimane (numero ingressi, distinti per ora e giorno, tipologia veicoli) e a breve il Rapporto sulle velocità commerciali dei mezzi pubblici di superficie.

Questo è quanto. Non mi sembrano possibili i paragoni con le modalità utilizzate per Ecopass, dato che l’attuale sistema non potrà fornire dati definitivi fino alla completa attivazione delle registrazioni, a metà marzo. Mi risulta peraltro che durante l’ultimo anno e mezzo dell’era Ecopass ad AMAT sia stato imposto di non rendere pubblici i dati, con formale comunicazione da parte di Assessore e Amministratore allora in carica (e la scelta di tenere riservati i documenti era diventato lo standard per tutte le attività di AMAT). Ma non sta a me giudicare se trasparenza su obiettivi e dati sia garantita da quanto ho descritto. Certamente si può fare di meglio, ci stiamo lavorando.

Maria Berrini – Presidente AMAT, Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio, Comune di Milano

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