Rispondi a:

Inviato da avatar Samuele Piscina il 14-02-2012 alle 18:02

Caro Ruggero,

Hai perfettamente ragione!

E' ovvio che dietro l'acquisto di negozi da parte di questi individui ci sia la mano della mafia (italiana o cinese che sia) e dei racket.

E' talmente ovvio che quando questi acquirenti cinesi giungono per comprare uno stabile, lo pagano direttamente in contanti senza nemmeno trattare il prezzo!

E' palese che il Comune insieme alla Guardia di Finanza dovrebbero fare dei controlli mirati in Via Padova e nei vari centri massaggi, parrucchieri, bar, market gistiti da queste persone.

Per far fronte al problema della concentrazione di queste attività e al problema dei requisiti professionali del personale, ti rimando alla legge Harlem che stanno votando proprio oggi in Regione Lombardia:
http://www.maxorsatti.com/portale/comunicatistamparegione/orsattiharlembuonostrumentopericomuni.html

Questa legge impone l’obbligo per i commercianti  di sapere parlare l’italiano e di esporre i prezzi e la tipologia del prodotto venduto nella nostra lingua, lascia la possibilità ai Comuni di decidere su specifiche situazioni considerate in contrasto con l’interesse generale e, per motivi di ordine pubblico, di vietare l’apertura di attività per evitare l’addensamento di negozi extracomunitari nella medesima zona.

Ovviamente è una possibilità per i Sindaci, quindi dovrebbe decidere Pisapia se evitare l'ulteriore addensamento di negozi extracomunitari.

Settore alimentare - Per l’avviamento di una nuova attività nel settore merceologico alimentare e di somministrazione di alimenti e bevande sarà necessario, fra gli altri requisiti previsti attualmente dalla legge, non solo l’iscrizione all’INPS per almeno due anni, ma anche la certificazione degli adempimenti contributivi minimi previsti da parte della previdenza sociale del regolare versamento contributivo pari all’importo dell’assegno sociale (circa 417 Euro mensili). A difesa dei consumatori italiani inoltre, gli stranieri che decideranno  chi decide di avviare attività commerciali per la somministrazione di bevande e alimenti dovranno dovrà dimostrare di essere in grado di parlare e comprendere l’italiano. Tutte le informazioni commerciali, compresi i prezzi delle merci, dovranno essere rese anche in lingua italiana. Sono tuttavia consentiti termini stranieri che sono ormai di uso corrente nella lingua italiana ed il cui significato è comunemente noto. E sui prodotti saranno consentiti esclusivamente termini stranieri o derivanti da lingue straniere che sono ormai assimilati nel nostro parlato comune.

Centri massaggi orientali – vengono assimilati alle attività dei tradizionali centri estetici e rendendo quindi la loro apertura subordinata al possesso di  requisiti professionali. Tale misura si rende necessaria per garantire ai clienti un grado di professionalità e igiene conforme agli standard minimi che crea disagi per i residenti, problematiche di ordine pubblico e di decoro e contribuisce al persistere di situazioni degradanti.

Commercio ambulante – Viene inserito l’obbligo di non avere sanzioni amministrative pecuniarie iscritte a titolo definitivo inevase nei confronti del comune concedente, per tutti coloro che chiederanno il rilascio o il rinnovo delle licenze. E’ inoltre prevista l’istituzione di un apposito registro regionale del commercio ambulante, a disposizione delle amministrazioni comunali, che consentirà una gestione più attenta sui rinnovi e le concessioni delle licenze.

Distinti saluti

Samuele Piscina
Capogruppo Lega Nord
Consiglio di Zona 2 Milano
Tel.393 5678389
Mail: samuele.piscina@live.com
Sito:http://samuelepiscina.blogspot.com/

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta