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Rispondo perché vi sono alcuni riferimenti diretti a ciò che ho scritto.

1) Non ho capito in quale punto ho affermato che la vicenda si sia conclusa bene, per il fatto che sia un caso che nessuno si sia fatto male, oltre alla fortuna che mai deve mancare, ho fatto un plauso al personale dell'asilo e credo che sia quindi anche merito loro, e successivamente dei carabinieri che hanno fermato il soggetto, se tutto si è poi risolto.

2) Per quel che riguarda il voto basso alla polizia locale e il fatto che la loro presenza avrebbe potuto complicare le cose ribadisco che non li vedo in contraddizione. Alla fine il malvivente si è allontanato... avrebbe fatto lo stesso con le volanti della polizia ad attenderlo fuori dal cancello? A ben guardare la mia è un'aspra critica alle forze dell'ordine che raramente sanno utilizzare strumenti che non siano la forza e l'intransigenza (e che non sempre sono la soluzione ideale).

3) Se non era un povero disperato chi era? Un ricco idealista? Mi pare che la dirigente, valutando la situazione, l'abbia trattato come proprio come un povero disperato finito nell'asilo quasi per caso. Che io sappia non ha esasperato la sua disperazione, non gli ha messo paura e ha saputo gestire anche la propria di paura. Certo poteva anche essere gestita diversamente la cosa: si poteva urlare e tirare oggetti addosso all'ospite intruso, gridandogli che lui era lì per far male ai bambini, che era un mostro, che di li a poco la polizia sarebbe arrivata per portarlo in prigione...

Comunque sono considerazioni di poco conto.

L'importante è che sia finita bene, valutare che l'evoluzione della città e dell'Italia ci sta portando in condizione di avere sempre più poveri disperati come questo in giro per le nostre strade, e infine constatare che alcuni importanti organi di sicurezza non hanno le capacità o la possibilità di svolgere il proprio compito.