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Inviato da avatar Enrico Vigo il 11-03-2012 alle 10:44

Non basta la crisi che morde i risultati di Malpensa (passeggeri e cargo, i dati di febbraio, pur drogati dal giorno in più di febbraio anno bisestile, sono orrendi) ci manca anche uno sciopero inopportuno e prematuro, forse anche irresponsabile. Non mi si dica che i sindacati non sono in grado di sedersi almeno attorno ad un tavolo informale con la Giunta Pisapia-Tabacci, senza troppi fronzoli, perché non ci credo.

Tuttavia nessuno, inclusi i sindacati si pone il problema del ruolo di Malpensa come aeroporto, per rivalutarne il valore e spingerlo a traguardi ambiziosi e possibili. Mi meraviglia anche il silenzio delle Camere di Commercio (Milano e Varese), Assolombarda e Confindustria, per il servizio che Malpensa potrebbe dare ( e che oggi non da) al sistema logistico aereo del Sud-Europa.

Non parlo dei partiti che accuso tutti all'unisono, per una ragione o per un'altra,, a cui sviluppo e occupazione sulla bocca arrivano solo nelle sempre più avvilenti campagne elettorali, mai un impegno degno di tale nome come sarebbe quello che richiederebbe l'importanza del problema legato alla grande campagna pro-Malpensa, capace di mobilitare fino a 20.000 nuovi occupati in poco tempo, delusione cocente per la pochezza di idee e il ricorrente inspiegabile disinteresse della comunità lombarda e nazionale.

Il Sindaco Pisapia si impegni per scongiurare questo sciopero dannoso e insensato.

Da IL CORRIERE DELLA SERA web di oggi:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_marzo_9/sea-sciopero-malpensa-linate-2003623875192.shtml

SALTATA LA MEDIAZIONE IN PREFETTURA

Nessun accordo sul futuro di Sea
Il 27 marzo sciopero a Linate e Malpensa

I sindacati contestano l'ipotesi di vendita di altre azioni della società

MILANO - Nessun accordo sul futuro di Sea, nonostante la mediazione del prefetto. Così scatta lo sciopero, martedì 27 marzo, negli scali di Linate e Malpensa. Per quattro ore, dalle 11 alle 15, i lavoratori dei sindacati confederali si asterranno dal lavoro. Inoltre è previsto un sit-in davanti a Palazzo Marino. Impossibile la mediazione in prefettura, hanno spiegato Rocco Ungaro, Roberto Rossi e Enore Facchini, per Cgil, Cisl e Uil, unite sul fronte dello sciopero: «Impossibile per il semplice fatto che l’unico soggetto che poteva permetterla, l’azionista, non si e’ presentato». Lo stato di agitazione è legato all'annuncio da parte del Comune, che detiene la maggioranza delle azioni di Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, di mettere sul mercato un altro pacchetto di quote dopo il 30% venduto a F2i, il fondo presieduto da Vito Gamberale. «Abbiamo affrontato in questi anni - hanno spiegato i sindacati - un’opera di risanamento di Sea con accordi con l’azienda che ci sono costati tanti sacrifici e ci siamo riusciti. Abbiamo fatto intese su investimenti e sulla quotazione in borsa, per poi ritrovarci da un giorno all’altro il Comune che svende impresa, accordi e impegni. Non siamo noi, ma il Comune a non seguire il mercato».

Redazione Milano online 9 marzo 2012 (modifica il 10 marzo 2012)

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