Rispondi a:

Inviato da avatar Daniela Benelli il 15-03-2012 alle 18:32

La delibera su Decentramento recentemente approvata ha avuto come primo obiettivo quello di invertire completamente la rotta degli ultimi vent'anni di decentramento a Milano, periodo durante il quale le Zone, quando ancora erano 20, sono state man mano svuotate dei loro poteri. Il regolamento sul decentramento del 2007, che avrebbe dovuto cambiare questa situazione, in realtà non ha concesso nulla sia a livello di budget sia a livello decisionale.

Sebbene la delibera sia stata approvata, fare un'inversione di tendenza dopo vent'anni risulta essere molto complicata, e richiede una certa gradualità di intervento. Oggi le Zone hanno una struttura organizzativa molto debole, e un sovraccarico di funzioni in tali condizioni esporrebbero l'intero progetto a facili critiche, ottenendo così una sorta di effetto boomerang.

Per questo si è pensato di cominciare soprattutto restituendo alle zone un potere politico e di indirizzo sulle politiche cittadine dell'amministrazione centrale, il che significa farle partecipare a tutti gli atti di programmazione del Comune, in tutte le materie che abbiano rilevanza per i territori zonali.

Le zone parteciperanno alla programmazione centrale, portando le loro priorità di intervento nelle materie seguenti:

  • il piano annuale e triennale delle opere pubbliche, in cui si definiscono tutte le nuove opere e i grandi interventi di manutenzione straordinaria, incluse le scuole, gli impianti sportivi, le case popolari e il verde;
  • la manutenzione ordinaria del patrimonio comunale nelle zone;
  • il piano degli interventi e dei servizi sociali del Comune;
  • la pianificazione generale e di dettaglio della mobilità e del traffico;
  • lo sviluppo dei servizi e delle attività delle biblioteche pubbliche;
  • lo sviluppo della rete e degli spazi culturali;
  • i programmi culturali cittadini;
  • la programmazione degli interventi per il diritto allo studio;
  • la definizione dei Distretti Urbani del Commercio;
  • la collaborazione con la Polizia locale, anche per l'utilizzo dei vigili di quartiere;
  • la partecipazione in tutta la materia urbanistica (che sarà disciplinata da un nuovo provvedimento).

Su un'altra serie di materie le Zone possono invece già decidere in autonomia:

  • quali nuove aree verdi istituire e come attrezzarle;
  • assegnare spazi verdi alla cura di associazioni, gruppi di cittadini e sponsor privati;
  • scegliere le tipologie di arredo urbano inclusa l'illuminazione;
  • assegnare impianti sportivi zonali tramite bandi;
  • assegnare gli immobili comunali zonali liberi e non destinati ad uso abitativo;
  • individuare nuove aree pedonali e piste ciclabili sul proprio territorio;
  • individuare aree da destinare a mercati tematici;
  • individuare nuovi immobili da destinare a mercati coperti;
  • fare piccoli interventi urgenti di manutenzione.


Affinché si arrivi ad una partecipazione diretta del cittadino nelle decisioni delle Zone occorre che queste arrivino ad acquistare prima un potere politico e decisionale in alcuni ambiti di cui sono state completamente svuotate nel corso delle passate amministrazioni. Oggi quella tra il cittadino e la zona è solitamente un'interlocuzione sterile, non per colpa di qualcuno, ma perché si tratta ancora di organismi senza potere decisionale. Essendo le Zone l'interlocutore istituzionale più vicino al cittadino, dovranno riacquistare nel tempo maggior potere di intervento sulle scelte del Comune.
Man mano che questo progetto progredirà vogliamo anche rafforzare la struttura organizzativa delle Zone: soprattutto fornendo loro un personale adeguato proveniente dalla sede centrale. Queste saranno le premesse affinché si creino le condizioni per un trasferimento di ulteriori funzioni e competenze alle Zone. Il 2012 è l'anno in cui vorremmo iniziare ad articolare il bilancio Comunale per zone, a partire da una rilevazione di quanto la spesa comunale, che oggi è calcolata centralmente, si suddivida per ogni zona, e per ogni zona quanto si spenda in ogni singolo ambito (ad esempio diritto allo studio, sociale, ambiente). Non è sufficiente per avere un dato reale delle necessità del territorio fare una divisione per le nove Zone in parti uguali. Una volta realizzato questo passaggio credo che si potrà anche pensare di destinare un quota del bilancio zonale a finalità e obiettivi decisi insieme ai cittadini attraverso modalità partecipative.

In allegato le slide di presentazione della delibera sul Decentramento

Daniela Benelli
Assessore Area metropolitana, Decentramento e Municipalità, Servizi civici

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta