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Mi ribello al fatto che la solidarietà non sia personale ma di destra o sinistra.

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Complimenti al consiglio cittadino per l'iniziativa sui marò.

Pensavo che non fosse competenza di un comune occuparsi di affari internazionali, ma mostrare la loro foto in un luogo pubblico, fintanto che la questione non sia chiarita, è un bel modo per mantenere viva l'attenzione dei cittadini, anche quando l'interesse mediatico dovesse venir meno.

E' importante non dimenticarsi di loro, assisterli, fagli sapere che li pensiamo.

Ho gradito molto che a esporre lo striscione sia stato chiamato un rappresentante dell'arma dei carabinieri, una persona che come loro lavora per lo stato, per difendere l'ordine e la giustizia.

Le poche parole che ha detto mi hanno toccato nel profondo: chi fa quel mestiere sa a quali rischi va incontro, e sa che nell'esercizio della sua funzione, come in qualsiasi altro mestiere, c'è l'imprevisto e l'errore... ma l'importante è sapere di non essere soli: qualunque cosa succeda ci sarà una nazione intera a occuparsi di loro, come riconoscenza per il loro impegno e il loro sacrificio.

Inaspettato poi, ma devo dire che l'ho gradito molto, l'intervento dell'immigrato indiano.

Troppo spesso parliamo di immigrati solo in occasioni sgradevoli e ci dimentichiamo di loro e del loro apporto alla città come risorsa, emarginandoli dalla vita istituzionale.

Sottolineo quindi anche le sue parole di ottimismo: l'India non è un paese di cui dobbiamo tenere totalitarismi o altro; si è molto evoluta negli ultimi anni e anche dovessero subire un'inchiesta locale i nostri marò godrebbero di buone garanzie. Effettivamente un clima di cooperazione sarebbe più utile che cercare lo scontro sensazionale come sembrano voler fare alcuni media.

In sostanza un bell'esempio di come affrontare un argomento delicato concentrandosi sui fatti senza esagerare i toni.

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