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Inviato da avatar Roberto Michele Mazzilli il 19-03-2012 alle 09:40

http://www.ilgiornale.it/interni/gli_alleati_strigliano_pisapia_spieghi_pasticcio_sea/19-03-2012/articolo-id=578142-page=0-comments=1

Gli alleati strigliano Pisapia: "Spieghi il pasticcio Sea"
Il sindaco di Milano in difficoltà per il bando anomalo. Contro di lui pure i sindacati

di Giannino della Frattina - 19 marzo 2012, 08:00

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Milano - Appena nove mesi e il Comune di Milano guidato da Giuliano Pisapia incassa la prima inchiesta. E la luna del sindaco con la città si fa di fiele. «Per indagine su turbativa d’asta è caduta la giunta Iervolino», twitta il governatore Roberto Formigoni a proposito del fascicolo aperto dai magistrati milanesi che si occupano della vendita a dicembre del 29,75 per cento di Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, al fondo F2i di Vito Gamberale. Intercettato mentre se la ride con un pezzo grosso del Pd parlando di un bando fatto su misura per lui. E oggi i sindacati convocano l’assemblea per organizzare lo sciopero del 27 marzo «in difesa dei lavoratori della Sea». Segnali che qualcosa anche a sinistra si sta incrinando.

E il vento arancione non convince più. Nemmeno i sostenitori della prima ora che cominciano a mal sopportare il democristiano di lungo corso Bruno Tabacci. Assessore al Bilancio, ma da tutti ormai considerato il vicesindaco ombra, l’artefice indiscusso delle grandi operazioni finanziarie. E con ormai non più celate ambizioni di correre verso la presidenza della Regione nel dopo Formigoni.
Non fosse che oggi proprio la vendita degli aeroporti sta diventando un pasticciaccio.

E che di tutto ciò proprio Tabacci è il gran regista. Capace di smentire, cifre alla mano e di fronte all’insurrezione di Pdl, Lega, ma anche di molta sinistra, qualunque favoritismo nei confronti di Gamberale. Salvo poi leggere sull’Espresso delle intercettazioni del numero uno di F2i con Riccardo Conti. Che oltre essere stato per dieci anni (fino al 2010) assessore ai Trasporti della Regione Toscana, è coordinatore Trasporti e infrastrutture del Pd in quota a Massimo D’Alema, uno dei nove membri del cda di F2i di cui Gamberale è azionista e amministratore delegato, nominato in quota Monte dei Paschi di Siena che di F2i è socio. Non male a voler cercare il conflitto di interessi. E un bel guazzabuglio per gli aeroporti milanesi, un’infrastruttura di cui la Lombardia si capisce bene quanto abbia bisogno. Pisapia, nonostante l’indagine, ostenta sicurezza. «Sono assolutamente tranquillo», ha detto ieri a margine dell’inaugurazione di un giardino a Fausto e Iaio, i due ragazzi del centro sociale Leoncavallo uccisi misteriosamente a colpi di pistola nel 1978.

«Io - ha aggiunto - sono sempre molto prudente quando sento di colloqui telefonici in cui c’è chi millanta, chi riferisce cose vere e chi riferisce cose non vere».
Poi nemmeno la giunta con tutti gli assessori convocata di domenica (sera) serve a sbrogliare la matassa. Con Pisapia che spiega come in agenda ci sia «anche la Sea, ma sicuramente non prenderemo alcuna decisione». Oggi, infatti, oltre all’assemblea dei lavoratori, è in programma un consiglio comunale incandescente. Con la sinistra che chiede proprio a Pisapia di andare in aula a spiegare bene cosa sia successo con quel «bando fatto su misura». E il sindaco, invece, intenzionato a lasciar la patata bollente nelle mani di Tabacci che ha passato il fine settimana a limare il suo discorso.

«Qualsiasi sia la risposta che Tabacci o Pisapia intendano dare a questa bufera giudiziaria che si è abbattuta su Palazzo Marino alla prima operazione di vendita delle prime azioni di una società a prevalente capitale comunale - attacca l’ex vice sindaco Riccardo De Corato -, la questione morale investe il centrosinistra milanese». E la Lega promette barricate. «In ballo - spiega il capogruppo Matteo Salvini - ci sono centinaia di posti di lavoro e centinaia di milioni di euro dei milanesi. Piuttosto che cedere Sea, bloccheremo il consiglio comunale».


http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/03/18/news/sea_pisapia_raduna_la_giunta_riprende_quota_l_ipotesi_borsa-31741922/

IL CASO

Sea, Pisapia raduna la giunta
riprende quota l'ipotesi Borsa

Summit per decidere le nuove strategie. Masseroli (Pdl): "Si ceda tutto. Ma il sindaco deve cambiare le deleghe a Tabacci". Il caso Gamberale approda nell'aula consiliare
di ALESSIA GALLIONE

Sea, Pisapia raduna la giunta riprende quota l'ipotesi Borsa L'assessore Bruno Tabacci e il sindaco Giuliano Pisapia

Era stato programmato per serrare le fila della maggioranza in consiglio comunale in vista delle maratone su Pgt e bilancio. Ma, dopo l’esplosione del caso Sea, la decisione sulla vendita di un’altra quota della società aeroportuale è diventata l’argomento forte del vertice tra sindaco e assessori convocato questa sera a Palazzo Marino. Con l’ipotesi di puntare a Piazza Affari che ha preso sempre più corpo anche in giunta e ai piani alti di Palazzo Marino.

Partirà da lì, la nuova riunione: dalla necessità non tanto di chiudere quel bilancio di parte corrente a cui mancano 580 milioni di euro, ma di trovare risorse per fare investimenti nei prossimi tre anni per la città. Un bisogno che, sono convinti in giunta, si può affrontare solo mettendo sul mercato un ulteriore pezzo di Sea. La linea non è cambiata, neppure l’intercettazione in cui il numero uno di F2i, Vito Gamberale, parlerebbe al telefono del bando con l’ex assessore regionale toscano Riccardo Conti — che dice però di non riconoscersi nella conversazione — e neppure il fascicolo aperto con l’ipotesi di turbativa d’asta sembrano averla scalfita.

Inchiesta in Procura: "Turbativa d'asta" L'intercettazione: "Gara ad hoc per Gamberale" Il paracadute di Palazzo Marino Gamberale vuole la maggioranza Tasse o dismissioni? Il dilemma di Pisapia I privati nella stanza dei bottoni Il Pdl porta le carte in Procura A Gamberale il 27,5% di Sea Gamberale punta su Linate e Malpensa

Si va avanti, quindi. Ma ora la nuova strada maestra potrebbe essere l’idea di una quotazione in Borsa. Una possibilità che, politicamente, potrebbe rasserenare i sindacati e pezzi di coalizione. Che è diventata qualcosa in più di un’ipotesi. Tanto che il direttore generale Davide Corritore starebbe già studiando scenari di mercato e possibili finestre di quotazione durante il 2012. Lo stesso Giuliano Pisapia non l’ha esclusa. E l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci avrebbe ripreso in mano cifre e analisi per capire se si possa percorrere. Al centro di tutto, infatti, c’è il prezzo: bussando alla porta di Piazza Affari, sarebbe il mercato a stabilirlo e l’eventualità che Palazzo Marino incassi immediatamente una cifra inferiore c’è. I sostenitori, però, ricordano come — dismettendo un 20-25 per cento — il Comune manterrebbe comunque il controllo.

È una futura strategia quella che la giunta dovrà tracciare oggi. Che per l’assessore “arancione” al Commercio, Franco D’Alfonso, partirà da un ragionamento: «La prima cosa che dovremo capire è se c’è condivisione sulla necessità di investire per la città nei prossimi anni. Stiamo parlando di almeno due miliardi di euro, tra manutenzioni straordinarie, treni per la metropolitana, mobilità, case per giovani e anziani, cultura. Il mandato che abbiamo ricevuto non è per fare i ragionieri, ma per cambiare Milano. Vista l’entità delle cifre, la dismissione principale è quella della Sea. Le modalità le vedremo dopo». Il coordinatore cittadino del Pd, Francesco Laforgia, spiega: «Anche la quotazione in Borsa può essere un’ipotesi da considerare, a patto che si dimostri che non si tratterebbe di una svendita».

Ma è sul primo bando diventato un caso, che domani in consiglio comunale andrà in scena lo scontro. L’opposizione invoca la presenza di Pisapia. «Ci aspettiamo segnali di trasparenza e chiarezza che fino ad oggi elusi», attacca Riccardo De Corato (Pdl). Di segno diametralmente opposto l’auspicio del presidente della commissione Mobilità del Pd, Carlo Monguzzi: «Diamo una dimostrazione di trasparenza e di dignità. Il sindaco intervenga in consiglio e rispieghi (per l’ennesima volta) tutti i passaggi dell’operazione Sea, proprio perché non abbiamo nulla da nascondere e nulla di cui imbarazzarci». La giunta è pronta a farlo e sicuramente parlerà l’assessore Tabacci per ribadire «la trasparenza» dell’operazione. Lo stesso Pisapia, però, potrebbe prendere la parola, anche se la decisione finale sarà presa oggi.

(18 marzo 2012)


http://www.liberoquotidiano.it/news/959082/Pisapia-nei-guai-per-Malpensa-Indagine-a-carico-di-ignoti.html


Milano

Pisapia nei guai per Malpensa Indagine a carico di ignoti

Vendita Sea, un uomo vicino al Pd a Gamberale: "Tutto come volevi". Il sindaco: "Sono tranquillissimo". Ma il pool di Milano apre un'inchiesta

Giuliano Pisapia ostenta tranquillità sulla questione della vendita di Sea a Vito Gamberale. Il primo cittadino del capoluogo lombardo ha spiegato che la propria serenità si basa sulla trasparenza che ha caratterizzato i lavori di scrittura del bando e di gestione della gara "aperta a tutti"."Sono non tranquillo - ha dichiarato il sindaco -, ma tranquillissimo, per me e per la mia Giunta. Il lavoro in Consiglio comunale si è svolto in trasparenza di fronte a migliaia di milanesi che hanno potuto seguire l'iter del bando". Ma sull'ipotesi di una nuova cessione di quote Sea, il primo cittadino di Milano sottolinea che "potrebbe anche comportare la quotazione in Borsa. Non abbiamo né escluso né deciso niente. Stiamo valutando le varie ipotesi". Il sindaco insomma si mostra tranquillo, ma in parallelo è arrivata la notizia che il procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, titolare del fascicolo sulal vicenda Sea, ha aperto un'indagine per turbativa d'asta a carico d'ignoti. L'indagine mira a fare luce sulla cessione del 30% delle quote della società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, passate dal Comune di Milano all'imprenditore Vito Gamberale. Segue l'articolo di Claudio Antonelli: tutti i dettagli della vicenda.

Dopo poco più di un mese dall’annuncio, il Comune di Milano il 17 dicembre scorso vende a F2i, il fondo retto da Vito Gamberale, il 29,7% della Sea la società che controlla gli aeroporti milanesi. La cifra pagata è di 385 milioni di euro. All’asta partecipa un secondo acquirente, che però arriva ben dieci minuti di ritardo rispetto all’ora fissata per la consegna delle buste. L’indomani il plico intestato al fondo indiano Srei, in Italia rappresentato da Vinod Sahai, viene aperto. Contiene un’offerta di 425 milioni.

Ben 40 in più rispetto a quella degli italiani. L’opposizione in consiglio comunale  insorge. L’ex vice sindaco bacchetta. «Puntualmente», Riccardo De Corato osserva, «Gamberale ha vinto la gara della Sea, con passaggi che fanno capire come tutto sia stato costruito. Poi si è presa a scusa la Serravalle, che era la società che si doveva vendere. Ma non viene venduta, anche perché Tabacci aveva detto a tutti, a giugno, che la azioni di Serravalle non servivano a nulla. Serravalle è stata messa in vendita insieme alla Sea così che diventasse appetibile. Poi, di fatto, la Sea è stata venduta all’acquirente di cui la stampa parlava già tre mesi fa».

Sono partite minacce di denuncia per diffamazione. Il tutto condito con la promesse che carte e documenti sarebbero arrivati alla procura. Il riferimento alle quote Serravalle cadeva anche a fagiolo per evidenziare la mancata inchiesta sull’acquisto da Marcellino Gavio di azioni dell’autostrada da parte della provincia di Milano, guidata da Filippo Penati. Ma questa è un’altra storia  intrecciata con gli affari targati sinistra e Pd. Un’altra storia, sebbene la Corte dei Conti abbia già dimostrato il danno erariale, perchè la bomba vera l’ha lanciata ieri il settimanale L’Espresso. Pubblicando la notizia di un’intercettazione telefonica tra Vito Gamberale e una persona «in ottimi rapporti con il vertice nazionale del Pd» riguardo al bando di gara dell’amministrazione comunale relativo a proprio a quella vendita. «Al telefono i due mostrano grande intimità e parlano senza freni», scrivono i due giornalisti dell’Espresso. «Il patron di F2i fa molte domande su come sta venendo impostato il bando del Comune di Milano e si raccomanda che non ci siano sorprese. L’altro lo tranquillizza e dice che tutto sarà costruito su misura, proprio in base a quanto il fondo desiderava. E insieme ridono della faccenda».  Una partita da centinaia di milioni di euro, che stava per consegnare a Gamberale una fetta consistente dei due aeroporti milanesi. Una vicenda che per i più maliziosi ricorda quella ormai celebre dell’«Abbiamo una banca» by Fassino e Consorte.

In questo caso la telefonata avviene a metà ottobre. Il banco di gara ufficializzato a metà novembre e solo un mese dopo avviene la scenetta delle buste. Sembrerebbe inquietante. Le cose sarebbero andate come la telefonata anticipava. Tanto più i pm di Firenze che stavano intercettando l’interlocutore di Gamberale trasmettono gli atti a Milano. L’Espresso spiega: ipotizzando il reato di turbativa d’asta. Ma la pratica resta un modello 45. In altre parole un fascicolo senza indagati nè ipotesi di reato. Fino a ieri quando il pezzo del settimanale fa scoppiare la bufera. Non solo in consiglio comunale. Anche in procura, dove il modello 45 è rimasto tale. Non si capisce se sia in capo al pool economico o a quello dei reati amministrativi. O addirittura se sia in mano al procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. Tanto che ieri le agenzie titolavano: giallo in procura. Quello che è probabile è che forse la procura di Firenze avrebbe bloccato la gara. Ma questa è fantasia.

Quello che è certo è che il motivo principale per cui gli indiani furono scartati (loro non fecero ricorso) è l’aver inserito nella busta la richiesta di acquistare un’altra quota. Mentre Giuliano Pisapia non voleva sentirne parlare. Ma questo era dicembre. Per il 2012 è previsto un buco in bilancio di circa 500 milioni di euro e Palazzo Marino guarda caso pensa di correre ai ripari ipotizzando una nuova vendita dei gioielli di famiglia. Dismettendo un’altra quota Sea. Magari, consentendo allo stesso F2i di salire ulteriormente, ma salvaguardando il diritto dell’amministrazione pubblica di porre il veto sulle scelte che determinano strategicamente il futuro di Linate e Malpensa, quali le alleanze, la distribuzione dei dividendi o gli esuberi. Proprio quello che ha imposto la squalifica degli indiani.

È chiaro che ora la procura di Milano avrà di che lavorare. Sul versante politico non si può non sottolineare che l’operazione promossa dal fondo F2i mira a mettere in rete gli aeroporti del nord, una rete che sa sempre di più di sinistra. Come non si può non sottolineare che i legami tra F2i e Pd sono forti. basti pensare che nel 2011 l’allora coordinatore nazionale  per le infrastrutture dei democratici era Riccardo Conti, già assessore alla Regione Toscana, da allora consigliere dello stesso Fondo guidato da Vito Gamberale.

di Claudio Antonelli

16/03/2012

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