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Inviato da avatar Luciano Bartoli il 23-03-2012 alle 20:58

Interessanti commenti alla lettera della portavoce GabriellaValassina, del comitato dei Navigli pubblicata dal quotidiano  Corriere della sera 23-03-2012

Navigli, arrivano le belle giornate e io mi preoccupo

Vivo l’arrivo di queste belle e calde giornate con un po’ di apprensione. Abito sul Naviglio da 25 anni e al Ticinese ci sono nata. Nel nostro quartiere la primavera, e poi l’estate, portano, insieme alle belle giornate, rumore, caos e degrado.

Sono anni che abbiamo gli stessi problemi e per la prossima stagione estiva non mi pare che ci saranno novità positive. Durante l’inverno l’Amministrazione comunale ha sperimentato la pedonalizzazione di alcune strade dal venerdì sera alla domenica: la prova non è andata bene, pochi locali, anche a causa della crisi economica, hanno sfruttato l’opportunità. Quelli che l’hanno fatto hanno disseminato i Navigli di enormi gazebo e orribili “funghi” per riscaldare chi beve all’esterno.

Il Comune ha deciso comunque che l’esperimento andrà avanti fino all’estate quando poi arriverà, per tutti i Navigli, l’isola pedonale vera e propria. A cui noi, cittadini di questo quartiere, siamo contrari. Molte persone che vengono ai Navigli hanno comportamenti incivili, fanno rumore e spaccano. L’isola pedonale incoraggia l’afflusso, il degrado aumenta, così come lo spaccio di droga.

E poi, considerate un aspetto:  ai Navigli, ormai, di negozi “normali” non ce n’è quasi più. Se dobbiamo andare a prendere il pane, ci tocca uscire dal quartiere. In compenso abbiamo file ininterrotte di locali notturni. Questo vuol dire, semplicemente, che non esistono politiche di valorizzazione culturale di una zona come questa: gli artigiani, le botteghe artistiche chiudono perché non ce la fanno più. E aprono solo le birrerie.

Non so se essere più arrabbiata o scoraggiata. Pensavo che l’attuale giunta potesse interpretare altri spiriti rispetto a quelli del puro commercio. E invece per i Navigli l’unica cosa che viene davvero considerata è la “movida”. Questo modello di divertimento è tutto uguale, io sono convinta che sia un modello imposto. I giovani dovrebbero ribellarsi a questa idea che, per divertirsi, tutti debbano fare le stesse cose.

E intanto questo quartiere,  usato come se fosse una “gallina dalle uova d’oro”, non viene mai riqualificato.

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Alcuni commenti pubblicati all'interno forum del Corriere:

Signori del comitato - non dite sempre no!
23.03 | 14:18 Lettore_2192290
Abito in zona ticinese anche io, e non riesco a capire la posizione del comitato.
Premesso che è una bufala dire che per comprare il pane occorre uscire dal quartiere (c’è un fornaio in ripa di porta ticinese, all’altezza di via Paoli), occorre analizzare molto approfonditamente la questione prima di fare crociate (come quelle del comitato) contro l’area pedonale.
Io credo che l’area pedonale sia un’opportunità per vivere meglio il quartiere.
E segnalo alla signora Valassina che il vero degrado c’è dove non ci sono locali.
Ma cosa vuole il comitato? Chiudere tutte le birrerie?
Non mi pare che i luddisti abbiano avuto molto successo . . . il comitato provi a fare proposte serie, se ne ha.
Pier Luigi
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  • Scelte di vita
    23.03 | 01:35 lapulla
    Quando ho cercato e comprato casa io, in corso di Porta Ticinese era ancora possibile acquistare un appartamento in uno di quei vecchi palazzi di ringhiera popolari a un prezzo accessibile. La scelta era tra il centro storico, davanti allo splendido parco delle Basiliche, che di notte richiama centinaia di ragazzi, e un anonimo quartiere residenziale silenzioso. E io ho scelto il secondo, perché la scelta per me era tra il rumore e il silenzio. Non avrei mai acquistato in Ticinese con l’dea poi di battagliare giorno e notte per trasformare una delle poche zone vivaci di Milano in qualcosa d’altro.
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  • ... e di negozi
  • 23.03 | 01:24 lapulla
    Vorrei inoltre segnalare alla signora Valassina che i negozi “normali”, come li definisce lei, stanno scomparendo da tutta la città e di questo dobbiamo ringraziare il caro affitti e le grandi catene di supermercati. Di panettiere, se non ricordo male, ce n’è uno in via Valenza di fronte alla stazione (400 metri dall’Alzaia significa USCIRE dal quartiere?, ma dai!), un altro in viale Gorizia angolo alzaia Naviglo Pavese, e siamo a due a due passi da casa, i fruttivendoli al mercato comunale in XXIV maggio e il pescivendolo lì di fronte. Dove abito io l’ultimo fruttivendolo vicino a casa è stato chiuso almeno 7 anni fa, o vado al supermercato a comprare frutta confezionata o vengo sotto casa sua. In zona Navigli, invece, se va in corso Gottardo, vedrà che, a differenza di corso Buenos Aires, sopravvivono ancora tante altre piccole attività, alimentari e non, se non “uniche”, rare.
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  • A proposito di imbrattamenti
    23.03 | 00:57 lapulla
    Gli imbrattamenti, a Milano, riguardano tutta la città. Non si salva nessuna via e nessun palazzo. Il problema dei parcheggi pure: io ho smesso di usare l’auto la sera da più di dieci anni, dopo aver sperimentato l’incubo di girare per trovare parcheggio dall’1 di notte fino alle 4 o passa o di dover parcheggiare due quartieri più in là. Ogni quartiere, a Milano, ha le sue problematiche, e bisogna cercare di adattarsi in modo da avere una città in grado di offrire servizi di ogni tipo… I navigli hanno i locali, ma i problemi riguardano solo l’Alzaia, siamo sinceri, anche perché i locali sono lì. Mio fratello abita all’angolo di piazza XXIV Maggio, in un interno, e gode del silenzio più totale. Quanto al degrado dell’Alzaia, sono d’accordo con i commenti precedenti. La strada e il marciapiede sono in condizioni pessime, ma questo non ha nulla a che vedere con la pedonalizzazone estiva, , che secondo me in quel tratto dovrebbe essere estesa a tutto l’anno.
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  • Da nessuna parte d'Europa 3
    22.03 | 23:27 Lettore_2204789
    @skariko83. Io stavo a Puerta del Sol. Dopo mezzanotte, vivibilissimo.
    A Londra – ove vado spesso – sto tra lo Strand e Leicester Square: idem come sopra. E ci sono valanghe di poliziotti che osservano silenziosi, ma appena uno trascende un attimo si fanno avanti: e son dolori, mica la polizia italiana.
    A Parigi e New York non parliamone, dal 2009 in poi non vola una mosca. E quello che capita alle Colonne sarebbe inconcepibile in qualunque paese civile. I centri storici vengono ovunque visti come momento di aggregazione dall’aperitivo al post-cena, per tirar l’alba si fa l’esodo al di fuori (South London, per esempio).
    Barcellona, poi, è un pessimo esempio da portare: solo nel 2010, la polizia urbana ha ricevuto quasi 18.000 chiamate di protesta. A seguito di queste, dal 2011 ci sono multe salatissime per quei locali i cui avventori fanno baccano (oltre 65 decibel dopo le 23). Inoltre, a Barcellona solo nel 2011 hanno investito 17 milioni di € nella “lucha anti-ruido”…
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  • fa schifo anche senza
    22.03 | 14:11 BEDA74
    la zona fa veramente schifo anche se non ci fossero i locali
    ed il casino conseguente…sembra la peggio NY di 30 anni fa, imbrattamenti ovunque, degrado, oramai cmqe fuori dai bastioni in tutta Milano si e’ raggiunti un livello di vandalismo che non ha eguali, ovviamente vvuu ps carabinieri , autorita’ tutti latitano. Se fossi un residente andrei coi forconi davanti prima alla Questura e poi a Palazzo Marino per smuovere qualche sederino da 15.000 euro al mese ma 0 efficienza. Ai residenti vorrei dire: RIPULITE QUEI MURI NON ASPETTATE LA PROVVIDENZA
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  • Mi perdoni Signora
    22.03 | 14:09 Lettrice66
    posso capire il suo disagio, ma come ha detto un’altro lettore facciamo cambio di casa? io abito in corvetto e per me uscire di casa dopo le 21.00 diventa piuttosto problematico facciamo cambio? Signora, pedonalizzare non il Naviglio ma tutta Milano sarebbe una gran cosa
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