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Inviato da avatar Angelo Mandelli il 26-03-2012 alle 19:26

DITTATURA ECOLOGISTA IN CORSO

Così eccoci precipitati, quasi senza accorgercene, da un sistema liberale, a un "regime dittatoriale".  Non più fascista o comunista, ma ecologista. Il peggiore.

E’ un regime, e non più un sistema libero, quello in cui lo Stato (o un Ente Pubblico sua emanazione) può confiscare i diritti fondamentali della persona. E il diritto a spostarsi come e quando vogliamo è un diritto fondamentalissimo.

Pensate se uno Stato ci impedisse di mangiare o di verstirci come ci pare? Non sarebbe un regime e una violazione della nostra dignità e natura umana?

E non potersi muovere con i propri mezzi, non è lo stesso, o peggio?

Sequestrati in casa, trasformata in prigione. E che questa cosa duri un giorno o 365, non cambia la natura della violenza che ci viene imposta.

Ieri sono dovuto stare 3 ore fermo per niente, solo per le fisime di Pisapia e verdi vari. E non ho potuto andare ad un ospedale a trovare un mio amico. Ma anche se avessi voluto andare in campagna, sarebbe stato lo stesso una imposizione odiosa.

Trovo che non ci sia molta differenza fra quello che stiamo vivendo e i regimi come Cuba o la Corea del Nord o la Birmania, dove lo Stato ti vieta di avere un conto in banca, o di viaggiare in un certo territorio per motivi “dicurezza”, o di accendere la luce elettrica di notte (succede in Birmania), o di viaggiare all’estero (succede a Cuba).

Loro accampano motivi di “sicurezza pubblica”, qui si accampano ragioni di “salute pubblica”. Peggio che andar di notte.

Dover aver bisogno di un permesso per muoverci... Come se fossimo in guerra o sotto legge marziale. Robe da non credere.

E non si venga a dire che "ci sono i mezzi pubblici". Essere obbligati ad usare i mezzi pubblici (ammesso che ci siano) è una cosa da regime comunista. Una dittatura odiosa e disumana.  E a me non piace vivere da schiavo. Già dobbiamo pagare la benzina 2 euro al litro e beccarci multe ogni momento per cavolate. Che ci vietino anche la mobilità privata è il colmo della tirannide.

Ci dicono che ci sono le “polveri sottili”.  Ma piantatela !!!  Chi ha detto che le poveri sottili sono il problema più importante del mondo? Chi ha detto che per le polveri sottili noi dobbiamo smettere di vivere (o di vivere come schiavi)?  Chi si è inventato che delle soglie si trasformino in limiti invalicabili, tali da imporre blocchi e divieti?

Sono solo cose arbitrarie e relative. Il fatto di usarle per farle diventare dei limiti draconiani che .. è proprio qui il punto!  E’ proprio qui che nasce la dittatura e il dispotismo.  Dal trasformare un limite relativo in uno assoluto, che blocca la vita della gente.  E’ qui che finisce al libertà e nasce la dittatura.

A questo punto lo Stato potrebbe vietarci tutto. Perfino di riscaldarci, o di cucinare, o di lavorare, o coltiravare la terra. Basta dire che inquinano (e di fatto tutto inquina) e tutto si ferma.

E perché non bloccare anche gli ospedali? Lasciarne morire qualcuno per salvarne tanti. Perfetta logica nazista, che oggi riappare (giusto epilogo della dittatura del relativismo e dell’asservimento alle nuove idologie, che sono sempre disumane).

Il bello è che nessuno oggi le fa queste considerazioni (che però sono basilari) sulla natura della libertà e sulla genesi della dittatura.

Al massimo la discussione verte su: “il blocco serve” o “il blocco non serve”.

Mentre il problema è ben altro. Il problema è che il fine non giustifica i mezzi.  E anche se servisse, togliere la libertà è comunque una cosa inaccettabile. E con esiti, come dicevo prima, tendezialmente nazisti.

Già mi immagino generazioni future di ecologisti che diranno che Milano ha troppi abitanti e troppo concentrari, e quindi ci imporranno le deportazioni. O di affogarci nel mare come nella favola (profetica) dei topi di Hamelin.

Quello che fa più specie nella ubriacatura ecologista di oggi (come in tutte le ubriacature ideologiche) è all’ improvviso che viene assolutizzato un pezzetino della realtà e si dimenticano tutti gli altri.

Adesso sembra che l’inquinamento sia l’unico problema del mondo.  Ma ce ne sono moto altri. Il lavoro, la libertà, la crisi, la cultura, la famiglia, la plastica…  Chi ragiona solo in base alle polveri sottili, come si fa oggi  è uno che ha lasciato penetrare le polveri sottili ... nel cervello.     Un "fissato paranoico" che per giunta impone una dittatura feroce a tutti noi.

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