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Inviato da avatar Cinzia Corti il 15-04-2012 alle 15:51

Se la sensazione di essere liberi deriva dal poter usare l'auto temo che abbiamo parecchio da lavorare su noi stessi. Non si tratterà di un'emergenza ambientale, ma umana.  Forse una bella passeggiata a piedi sotto la pioggia ci rinfrescherebbe le idee. Scherzi a parte, è ovvio che siamo schiavi dell'auto: basta guardare chi ti piazza le 4 frecce in seconda o terza fila, e si ferma davanti non al pronto soccorso, ma  al tabaccaio, al giornalaio o al panettiere per fare  le proprie commissioni. Non parlo di ultra ottuagenari con problemi deambulatori, parlo di giovani e arroganti 30-40-50enni che non fanno due metri a piedi. Loro sì che si sentono liberi: di inquinare, intasare e fregarsene di tutti.

Per quanto riguarda vivere a Milano, spesso non è una scelta ma un obbligo legato ai casi della vita, al lavoro, ai figli, alla famiglia. E' talmente ovvio che mi pare inutile rispondere. Però all'estero essere cittadino non significa necessariamente essere nevrotici, se l'amministrazione ha un occhio di riguardo alla qualità della vita dei suoi cittadini. Personalmente vivo in quest'ottica le domeniche a piedi.

Per quanto riguarda i mezzi pubblici: ci sono linee (e la 61 è una di queste) che neppure su per settimana sono mai puntuali. Saltano corse, fanno ritardi… insomma non funzionano benissimo. Sicuramente una maggior attenzione, specialmente durante queste giornate di divieto, sarebbe auspicabile.

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