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Inviato da avatar Enrico Vigo il 17-04-2012 alle 06:26

SINDACO PISAPIA, ASSESSORE TABACCI, GUARDIAMO LA REALTA':

Il Ministro Passera confessa di non avere una IDEONA per rilanciare l'economia italiana, in molti e con molta modestia, senza essere "Professori", invece ne condividiamo una sul rilancio dell'economia e dell'occupazione (Aeroporto di Malpensa):

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Ogni discorso su Malpensa risulta vano se prima non si risolve il nodo del rapporto con Linate e relativa suddivisione del traffico aereo. E’ assolutamente inderogabile prendere decisioni tali che a Linate si fermi l’emorragia di traffico pregiato verso altri hubs perpetuata da tutte le compagnie ivi presenti.In queste condizioni Malpensa non potrà mai disporre di quella massa critica necessaria ad alimentare voli di lungo raggio, assolutamente necessari per l’economia del Nord Italia e del Sud-Europa, locomotiva di tutto il Paese. D’altronde LIN non ha possibilità strutturali e tecniche di crescita tali da poter assumere il ruolo di Malpensa. Sono miliardi di euro che ogni anno vengono persi dal sistema Milano e Italia a favore di aeroporti e compagnie straniere, senza contare il danno indotto a tutta l’economia. Almeno 20.000 posti di lavoro stabili persi per questo. 
L'unico intervento di rilievo per sanare la situazione risale al decreto Burlando nel 1998. Decreto a suo tempo vanificato dalla UE con la motivazione che allora Malpensa non disponeva di adeguati collegamenti. Ora tale situazione è assolutamente superata.

Si dovrà:
1. Permettere a LIN la sola navetta MI-RO (Fiumicino e Ciampino) aperta a tutti i vettori.
2. Valorizzare al Massimo LIN al traffico Aviazione Generale.
3. Da LIN, nessuna possibilità di gestire transiti ( biglietti e bagagli) presso altri aeroporti.

Programma ambizioso che potrà attuarsi solo con grande convinzione e determinazione da parte di tutti i protagonisti. Istituzioni in primis. In tale situazione sarebbe salvaguardata l’occupazione, che si sposterebbe da LIN a Malpensa, con ancora ulteriore possibilità di crescita. In tale situazione Malpensa acquisirebbe massa critica per l’operatività di altre compagnie e altri collegamenti di lungo raggio. Anche il settore merci aviotrasportate che utilizza in maniera consistente aeromobili passeggeri sarebbe ulteriormente garantito. Solo così Malpensa, tassello irrinunciabile per l’economia e l’occupazione potrà svolgere pienamente il suo ruolo.

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In questi giorni si parla tanto della terza pista di Malpensa e ben ha dichiarato SEA di volerla costruire solo e soltanto quando servirà: oggi non è necessaria, ma lo sarà in un futuro abbastanza vicino. Concetto semplice e logico, come del resto dovrebbe sempre essere per una grande infrastruttura che debba avere una conduzione economicamente sostenibile.
Quello però che quasi nessuno sta dicendo, è il ruolo che l'aeroporto di Linate DEVE avere nell'ambito degli scali milanesi. Oggi tale aeroporto è il punto di partenza di tanti milanesi (sopratutto di fascia alta) o meglio il punto di fuga di molti passeggeri italiani che da Linate via Parigi/Amsterdam/Francoforte/Londra e Madrid vanno ad alimentare le economie straniere e i relativi hubs. Il cargo (merci) idem, fa la stessa fine per almento il 50% dei flussi italiani.
Malpensa 2000 è nata il 25 ottobre 1998 per competere con questi grandi aeroporti, ma purtroppo a Milano non si è avuto il coraggio di chiudere Linate, né tanto meno di ridimensionarlo e integrarlo col ruolo di hub che aveva Malpensa.
Se i passeggeri fuggono da Linate su Parigi o Londra o Amsterdam, o Madrid, o Francoforte, o Monaco, come possiamo sperare di avere nuovi voli di lungo raggio da Malpensa?
Se i passeggeri di medio - corto raggio dal resto della penisola arrivano a Linate, come pensiamo di riempire coi transiti i voli esistenti da Malpensa?
Basterebbe una volta tanto copiare: cosa hanno fatto a Monaco, Oslo, Atene, Hong Kong? E cosa stanno facendo a Berlino in questi mesi? Chiudono 2 aeroporti e 3 terminal per avere un unico grande scalo dove concentrare tutti i voli.
Aumentando, con tale scelta, la massa critica a Malpensa, si determinerebbe un rapido aumento dei voli di lungo raggio con conseguente aumento dei passeggeri; è facile immaginare parecchie migliaia di nuovi posti di lavoro diretti, indiretti e indotti dall'attività aeroportuale (handling, catering, alberghi., cargo, servizi...). Il vantaggio per la collettività è l'eliminazione del monopolio Alitalia a Linate  previsto dalla legge, portandovi la libera concorrenza, come a Malpensa e Bergamo. Visto che Malpensa ha le strutture adeguate e collegamenti frequenti, perché i nostri politici hanno paura di prendere una scelta importante e lungimirante che miri all'interesse collettivo? E' giunto il momento di riportare a casa milioni di passeggeri e merci che oggi ingrassano i PIL dei paesi europei. E’ giunto il momento di pensare ai nostri lavoratori: rivediamo il ruolo di Linate bloccando la cannibalizzazione che attraverso di essa le compagnie straniere perpetuano ai danni di Malpensa.
All'estero ha sempre funzionato, persino a Roma Fiumicino (vedasi dualità Fiumicino-Ciampino) funziona! A Milano invece dove è rimasta Linate, Malpensa non è riuscita a decollare, non per caso, per volontà e miopia. E' ora di svegliarsi!

P.S. Prego Oliverio Gentile di recapitare agli interessati questo messaggio, Grazie.

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