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Inviato da avatar Leonardo Donofrio il 22-04-2012 alle 12:41

A Milano quasi 2 cittadini su 10 sono stranieri

Majorino: “La nostra città deve essere protagonista delle politiche per l’inclusione sociale”

Milano, 21 aprile 2012
- Sono oltre 240mila, circa il 18% del totale dei residenti, i cittadini stranieri appartenenti a 167 comunità internazionali regolarmente iscritti all’anagrafe di Milano. È da questo dato che l’assessorato alle Politiche sociali e Cultura della Salute del Comune di Milano, partendo proprio dai temi dell’immigrazione e dell’inclusione, ha voluto porre le basi per ripensare il Piano di Sviluppo del Welfare del capoluogo lombardo.

Questa mattina, in una Sala Alessi affollatissima, l’assessore Pierfrancesco Majorino, ha avviato il percorso di incontri con la cittadinanza, con i rappresentanti delle associazioni e del Terzo settore e le rappresentanze consolari, dedicato ai diversi ambiti di intervento delle politiche socio assistenziali e socio sanitarie.

Sul tema immigrazione è emersa la necessità per gli Enti locali di riappropriarsi di un ruolo da protagonisti, in linea anche con le indicazioni dell’Unione Europea, che permetta di continuare a gestire le fasi emergenziali (rifugiati, richiedenti asilo politico) e allo stesso tempo di poter investire su progetti di medio e lungo periodo di inclusione sociale.

A Milano la prima comunità straniera è quella filippina con 37.651 cittadini, a seguire la comunità egiziana con 32.605, mentre al terzo posto con 21.344 si trova quella cinese. Tra le 167 comunità ci sono anche quella francese al dodicesimo posto, quella tedesca al diciannovesimo, quella del Regno Unito al ventesimo e quella statunitense al ventottesimo.

“Oggi abbiamo ascoltato tante storie di persone che vivono nel nostro Paese. Milano - ha detto l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino - deve creare, e lo sta facendo, una forte sinergia con le comunità internazionali presenti sul nostro territorio, perché è in questo modo che si combatte la paura del diverso. La nostra città deve essere il luogo in cui tutelare e riconoscere a tutti i cittadini, italiani e stranieri, i diritti fondamentali, come il diritto alla vita, al lavoro, alla salute, alla casa, all'educazione, alla libertà di culto, alla propria cultura, alla sicurezza. Il livello di internazionalizzazione deve quindi essere uno dei cardini su cui puntare per lo sviluppo economico, sociale e culturale della città”.

“Il Forum della città-mondo, che riunisce 450 associazioni in rappresentanza delle comunità internazionali di Milano, sta puntando sulla cultura come motore dell'integrazione – ha detto l’assessore alla Cultura Stefano Boeri –. Dando voce e visibilità alla sua complessa identità, la cultura aiuta infatti il cittadino migrante a uscire dal ruolo angusto di questuante di diritti e gli riconosce la capacità di offrire la sua ricchezza di saperi e esperienze all'intera comunità urbana. Per questo a Milano stiamo creando un luogo, il Museo dell'interculturalità all'Ansaldo, dove le culture internazionali di Milano potranno esprimersi ed essere valorizzate”.

"Come amministrazione vogliamo che il binomio sicurezza-immigrazione cambi significato – ha detto l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli –. La città deve essere di tutti e sicura per tutti. A partire dall'abolizione dei non luoghi, quelli del degrado e delle occupazioni abusive, situazioni che tolgono dignità alle persone che ci vivono e alla città che finge di non vederli. Per questo dopo l'incendio del campo rom di via Sacile avvenuto la settimana scorsa abbiamo lavorato con un atteggiamento diverso con le famiglie: a chi lo ha voluto l'amministrazione ha trovato una sistemazione, anche grazie al prezioso aiuto di Protezione civile e volontari, senza che i figli e le madri fossero separate dai padri. Fermo restando sempre il rispetto della legalità ".

La mattinata di confronto, suddivisa in tre momenti, “Dalla cultura dell’emergenza alla buona accoglienza”; “Sostenere i progetti di vita”; “Coesione sociale e diritti: verso la piena cittadinanza”, è stata utile per fissare i temi di discussione e progettazione al fine di definire le azioni mirate a un’accoglienza capace di trasformarsi in piena cittadinanza, che rappresenta per questa Giunta una delle priorità.

Sono già molte le iniziative avviate dallo scorso giugno: dall’istituzione del tavolo permanente di confronto per le seconde generazioni, all’avvio della campagna “Una finestra sui tuoi diritti”; dall’adesione del Comune alla campagna nazionale “L’Italia sono anch’io”, che in Lombardia ha avuto il maggior numero di adesioni, alla partecipazione al network città interculturali del dialogo”; dalla sottoscrizione del protocollo UNAR contro le discriminazioni, all’adesione alla giornata nazionale contro il razzismo promossa sempre da UNAR lo scorso 21 marzo.
Ma sono ancora tante le azioni da promuovere e sulle quali l’Amministrazione sta lavorando, come l’apertura di un Immigration Center, cui gli immigrati si potranno rivolgere per avere informazioni e orientarsi nella nostra città e l’apertura di uno sportello anti-discriminazioni.

Al programma dei lavori hanno partecipato anche gli assessori Stefano Boeri e Marco Granelli e il Decano del Corpo consolare Fernàndez Castano.

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