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Inviato da avatar Stefano D'Onofrio il 03-05-2012 alle 11:02

Gentile De Giorgi,
quello dell'area triennale è un problema totale, multiforme ed è una delle facce di ciò che a Milano ci siamo abituati a tollerare da anni, ossia l'invasione delle automobili ovunque e in sfregio a qualsiasi cosa.
Nell'area di piazza castello e viale gadio sono stati fatti degli interventi e altri ne verranno fatti per impedire la sosta tra gli alberi, ma non è solo così che si deve e si può ragionare.
Ogni giorno, secondo stime ACI, ci sono 90.000 auto in divieto di sosta sulle strade di Milano. 90.000: sono un'enormità. La sosta selvaggia è ovunque e va combattuta attraverso una molteplicità di mezzi, certamente non facendo la guerra tra residenti e non residenti.

Io vedo, nell'area intorno al parco sempione, almeno 5 elementi importanti da tenere in considerazione: le auto dei residenti, le auto di chi frequenta il tribunale dei minori in via Leopardi, le auto di chi frequenta la sera l'area dell'arco della pace e i locali in prossimità del parco, il fenomeno dei parcheggiatori abusivi di sera/notte e, a corollario di tutto ciò, la presenza del più importante polmone verde del centro di Milano, luogo di attrazione turistica, luogo di importanza storico-artistica.

Va fatto un ragionamento ampio e complessivo sull'area, per rivederne la viabilità alla luce dei nuovi flussi di traffico, sicuramente intervenendo per ridurre il numero di veicoli che hanno la possibilità di accedere all'area del tribunale, inevitabilmente aumentando il numero di passaggi della polizia locale per sanzionare le soste abusive. Bisogna capire se e quando estendere anche a questa area gli interventi di innalzamento dei marciapiedi per impedire la salita delle auto...ma la cosa più importante, la cosa che sta sopra a tutto questo, è comprendere che 90.000 auto che ogni giorno parcheggiano fuori dagli spazi consentiti non sono né solo un problema di inciviltà e maleducazione né un problema di carenza degli spazi: è un problema legato al numero altissimo, esagerato ed eccessivo di automobili private in mano ai milanesi, che la usano (ancora) indiscriminatamente. Se possiamo essere contenti che il nostro "indice di motorizzazione" sia più basso rispetto a molte città italiane (56 auto ogni 100 abitanti, meno di Roma che ne ha 71), dobbiamo confrontarci con quello delle città europee (Parigi 45, Copenhagen 27, Stoccolma 38, Vienna 38, Madrid 32...fino ad arrivare, negli Usa, al caso di Manhattan dove ci sono solo 13 auto ogni 100 abitanti).
E, a proposito della carenza di spazi, farà sorridere sapere che a Londra ci sono soltanto 120 posti auto ogni 1000 posti di lavoro...e il trend e in diminuzione...e nello stesso solco ci si muove diminuendo costantemente il numero di strade aperte al traffico veicolare privato.
La qualità della vita sarà migliore o peggiore?

Già Milano è all'avanguardia per il trasporto pubblico (l'offerta di vetture al km per abitante è largamente la migliore d'Italia), perché invece il numero di km di ZTL è il più basso d'Italia (0,6 mq per abitante, 74° città in Italia)? Perché ancora ci portiamo dietro il retaggio di una città dove l'automobile viene vista come indispensabile, motore dell'industriosità e del commercio, da possedere a tutti i costi e da posteggiare, ovviamente gratis, ovunque si trovi un buco libero, ovviamente sotto casa.

Bisogna avere il coraggio di intraprendere campagne che mirino all'abbassamento del numero di automobili in città, agendo anche sulla sosta su strada. Milano ha già tanti parcheggi sotterranei quasi vuoti: vanno usati per le auto dei residenti, da usare solo in caso di reale necessità, anche se a qualche centinaio di metri dalla propria abitazione.

Così il problema della sosta selvaggia nelle (poche) aree verdi della città diminuirà naturalmente, e le multe si potranno dare sempre, senza che ci sia bisogno di combattere una lotta impari tra chi parcheggia fuori dalle aree e chi deve sanzionare.

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