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Proprio stamattina leggevo un commento di un docente di urbanistica di UCLA: "paghiamo care le case e abbiamo i parcheggi gratuiti per le auto: le nostre priorità sono sbagliate".
Non posso che far pendere la bilancia dal punto di vista del sig. De Giorgi per quanto riguarda alcuni di questi aspetti. D'altra parte non è nemmeno possibile cambiare radicalmente la città (ossia i suoi abitanti e le sue abitudini) decidendo di punto in bianco che la sosta su strada non è ammissibile. C'è un'ampia zona di lavoro su cui si può agire e tante possibili pratiche da mettere in atto.
L'indice di motorizzazione di Milano è 560 (ossia 560 auto per 1000 abitanti) ed è una cifra molto più alta rispetto alle città europee con le quali dobbiamo confrontarci (Parigi, Amsterdam, Copenhagen, Monaco, ecc.) che si aggirano tra il 350 e il 450. Questi indici (uniti agli indici di espansione e di capienza dei mezzi pubblici, tra i migliori d'Italia) ci fanno pensare che a Milano si può ragionare su una diminuzione della sosta su strada e sulla diminuzione generale del parco macchine. Ovviamente non dall'oggi al domani e comunque segnalando le offerte alternative presenti, fruibili, sfruttabili già adesso (parcheggi sotterranei sottoutilizzati, car sharing, mezzi di superficie e sotterranei, ecc.).
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