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Da milano.repubblica.it:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/05/14/news/i_test_condannano_il_parco_tolentino_l_area_inquinata_serve_la_bonifica-35075897/
IL CASO
I test condannano il parco Tolentino
"L'area è inquinata, serve la bonifica"
Nei giardini in zona Mac Mahon scoperto amianto e altri rifiuti pericolosi da analizzare
Il Comune promette interventi veloci. I residenti: "L’area recintata ormai è abbandonata"
di FRANCO VANNI
Serve una bonifica seria e profonda. È il primo verdetto dei tecnici del Comune, che hanno prelevato campioni di terreno al parco Tolentino in zona Mac Mahon. L'area è recintata e inagibile dallo scorso ottobre, dopo che alcuni cittadini segnalarono la presenza di «rifiuti anomali». Le indagini di Asl e Arpa indicarono che si trattava di amianto e per questo i giardini furono chiusi. Lo scorso mese, la speranza di potere riaprire: i tecnici di Palazzo Marino rassicurarono i residenti che chiedono la riapertura del parco sulla possibilità di togliere i sigilli, «dopo una bonifica superficiale». E fu fissata una data di massima per la restituzione del giardino: fine aprile. Ma la scadenza è passata e i tempi potrebbero allungarsi.
Le ruspe dell'azienda incaricata dal Comune di prelevare nuovi campioni di terreno sono entrate in azione venerdì scorso. Hanno scavato in cinque diversi punti del prato. Fra dieci giorni si conosceranno gli esiti dell'analisi, ma dai primi rilievi sembra non ci sia da essere ottimisti. «I rifiuti ci sono, non si sa ancora di quale tipologia e in quale quantità, ma la bonifica è necessaria», dice un tecnico. Nella migliore delle ipotesi quella di un inquinamento non troppo profondo e non nocivo ci vorrà un mese. Ma il timore è che i lavori saranno invece lunghi e impegnativi. Un residente che ha assistito agli scavi parla di «pezzi di muro e sacchi di plastica riportati alla luce dalle ruspe».
L'assessore all’ambiente, Pierfrancesco Maran, sta preparando una lettera agli abitanti della zona per aggiornarli sugli sviluppi delle analisi. «Stiamo facendo tutto il possibile per restituire il parco al quartiere, in totale sicurezza e nel più breve tempo possibile», dice Maran. Ma i residenti, riuniti in comitato, mettono fretta. Per chiederne la «riapertura immediata» hanno raccolto 1.200 firme. Isabella Maffettini, portavoce della protesta, attacca: «Se non sarà riaperto il parco, sceglieremo la disobbedienza civile. Fra noi c'è chi è pronto ad abbattere le transenne». In molti, ignorando il divieto, già oggi si introducono nelle recinzioni per portare al parco il cane. Intanto il comitato, tramite Facebook, denuncia: «Il parco è stato abbandonato, c’è sporcizia ovunque, di notte si introducono disperati e senzatetto. Non ne possiamo più».
(14 maggio 2012)
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