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E' successo per davvero: sono paranoico.
Ieri, andando a prendere la bici sono passato vicino ai sacchi dell'immondizia.
Sopra la catasta c'era quello di un ufficio del seminterrato, riconoscibile poiché composto per la quasi totalità da fogli di carta strappati o appallottolati accompagnati qua e là da bicchierini di plastica sgocciolanti caffè.
Quanta carta sprecata... e se poi l'amsa pensa che sia troppa? Che doveva essere buttata nell'apposito contenitore? o che i bastoncini di plastica con cui si gira il caffè siano troppo plasticosi per essere buttati nel nero?
Qui va a finire che per colpa dell'ufficio prendiamo delle multe, ho pensato.
Forse allora è meglio assegnare un nuovo compito alla custode: quello di ispettore dei rifiuti.
Segnando su un taccuino chi butta cosa, quando, sfruttando la trasparenza dei sacchetti.
Tra l'altro mia sorella sta cercando un appartamento in acquisto nel palazzo, sia mai che dalle scatolette dei medicinali si possa capire se c'è qualche inquilino gravemente malato, o qualche documento che lasci intendere che qualcuno è in difficoltà finanziarie.
Si potrebbe approfittarne per anticipare i tempi e spuntare un buon prezzo.
Ma no, sono davvero paranoico: chi mai si metterebbe a sbirciare nei rifiuti altrui per averne beneficio? (ovviamente oltre l'AMSA e la guardia di finanza che sono al di sopra della privacy)
Non viviamo in un mondo tanto brutto, e pensare che esistano aziende disposte a tutto pur di scoprire i nostri gusti e consumi è pura fantasia morbosa.
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