Materiale
Informativo
14 anni fa
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/11_marzo_22/referendum-ambiente-190282445035.shtml


Fedrighini: Pronta una delibera per autorizzare la contestualità delle consultazioni

Referendum, i Verdi: accorpare quesiti ambientali con il nucleare

Cappato (Radicali): sindaco abbini alle amministrative Bonino: investire su rinnovabili. Croci: vie d'acqua priorità

MILANO - Sfumata ormai la possibilità di tenere i cinque referendum per l'ambiente di Milano in concomitanza con le comunali del 15 maggio, i Verdi giocano la carta dell'election day con la tornata referendaria del 12 giugno, quando tutti gli italiani dovranno esprimersi sul nucleare, sull'acqua pubblica e sul legittimo impedimento. Il consigliere del Sole che Ride a Palazzo Marino, Enrico Fedrighini, ha messo a punto una delibera che autorizza in via straordinaria la contestualità tra consultazioni civiche e referendum nazionali grazie a una delibera ad hoc del regolamento comunale. E ora lancia un appello a tutti i partiti per approvare il provvedimento già la prossima settimana. «Non votare questa delibera significa uccidere la partecipazione», ha detto Fedrighini, uno dei promotori della campagna referendaria di «MilanoSìMuove». «L'accorpamento in extremis dei cinque referendum con quelli nazionali - ha detto - è l'unica soluzione che rimane per non sprecare 3 milioni di euro e garantire il coinvolgimento dei cittadini su temi che riguardano la loro vita». I cinque referendum chiedono il potenziamento di Ecopass, la difesa della Darsena e del futuro parco di Expo, il raddoppio degli alberi e politiche più incisive sull'efficienza energetica negli edifici e al verde Fedrighini non sfugge l'importanza anche simbolica di abbinarli alla consultazione sul nucleare e sulla difesa dell'acqua pubblica. «Solo facendo scelte concrete come quelle indicate nei quesiti per l'ambiente di Milano - ha concluso Fedrighini - si riesce a rendere davvero marginale l'ipotesi del nucleare».

Un no, quello nei confronti del nucleare, ribadito da Emma Bonino durante una conferenza stampa della Lista Bonino-Pannella tenutasi a Milano: «Il nostro no non è mai stato ideologico - ha detto la vicepresidente del Senato -. La verità è che non conviene, costa troppo e rende poco. L’incidente giapponese ha solo aumentato le incertezze relative alla sicurezza, che già riguardavano l’irrisolto problema delle scorie. Ecco perché il piano nucleare del governo - invece di portarlo in Lombardia come vorrebbe Formigoni- va abbandonato, non per paralizzare tutto come si rischia di fare, ma perché le risorse siano convertite per un grande piano energetico nazionale basato sugli investimenti su risparmio (l’Enea parla di risparmi possibili corrispondenti a 7 centrali nucleari attraverso l’efficienza energetica da qui al 2020) e fonti rinnovabili. In questa direzione dovrebbe lavorare anche il Comune di Milano, ad esempio attraverso la partecipazione in A2A». «I 5 referendum, che abbiamo co-promosso e dei quali uno proprio sul risparmio energetico, e l’occasione dell’Expo - ha detto Bonino - dovrebbero servire a questo, a una visione di città ecologica e sostenibile, invece che a litigare sulla lottizzazione dei terreni e sulla speculazione edilizia. Così temo divenga un’occasione persa per incapacità di visione». La vicepresidente del Senato ha concluso: "Ritardare i referendum significa svuotare la campagna delle amministrative di contenuti: spero ancora vengano abbinati con le amministrative».

Sul tema referendario è tornato Marco Cappato - capolista della Lista Bonino-Pannella alle Comunali di Milano e promotore del Comitato referendario assieme a Enrico Fredrighini e a Edoardo Croci (ex assessore al traffico della giunta Moratti, tornato a sostenere, come nel 2006, la candidatura del sindaco di Milano), chiedendo al sindaco di impegnarsi per abbinare i referendum alle elezioni amministrative. «Una promessa già avanzata dal sindaco Moratti, ma in realtà non è stato fatto nulla in questa direzione», ha detto Cappato, esprimendo «preoccupazione» perché «non vorremmo che la soluzione diventi il boicottaggio dei referendum» e che impedirebbe ai cittadini «di votare non per dare delle poltrone ma per decidere sui temi che riguardano la qualità della vita e dell'ambiente in Val Padana, dove, secondo l'Oms, ci sono venti morti al giorno a causa dell'inquinamento da smog e degli sforamenti dei limiti di legge europei».

Sempre sui referendum si è pronunciato anche Edoardo Croci. «La giornata mondiale dell’acqua è un’occasione utile per riflettere su questa risorsa così importante per la vita», ha detto Croci -. «Uno dei referendum su cui i milanesi saranno chiamati a votare chiede il ripristino della Darsena come porto di Milano e di studiare la fattibilità della riapertura del sistema dei Navigli milanesi. L’associazione Amici dei Navigli ha già presentato i progetti per il ripristino della conca delle Gabelle e della conca di Viarenna». «Ma gli studi già promossi dal Comune dimostrano che è possibile anche utilizzare i Navigli per il trasporto di linea di passeggeri con barche elettriche (da affiancarsi alla navigazione turistica e sportiva) e riattivare il trasporto merci». La riqualificazione delle aste dovrebbe andare di pari passo con la pedonalizzazione definitiva, per creare un’area più vivibile e sicura per tutti, sull’esempio delle altre città d’acque europee.

Redazione online
22 marzo 2011

Allegati (1)

Articolo del Corriere della Sera pubblicato il 22/03/2011

Descrizione
0 consensi
Segnala Segnala come rilevante - Segnalato rilevante da 0 persone.
Nessuna risposta inviata