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Informativo
12 anni fa
Via Carlo Farini, 77-79, 20159 Milano, Italia
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La Cina è vicina

Tristi i tempi nei quali degli indignati residenti protestano per la presenza di prostitute (in questo caso cinesi) non in relazione all'eventuale sfruttamento al quale queste donne possono essere assoggettate, bensì per una lesione al decoro urbano.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_ottobre_31/prostitute-cinesi-farini-stelvio-2112496629703.shtml

Via farini, Lucciole cinesi n forte aumento

Prostitute cinesi, «assalto» a via Farini: occupato il parcheggio vicino a viale Stelvio

«Troppo degrado». Molte si appartano in scantinati e appartamenti della vicina via Imbonati

(Fotogramma)







MILANO - Il trucco e i trucchi, una ripassata di rossetto e il furgone di ronda in sosta con le quattro frecce, al volante un tizio con in mano uno stradario; vetri appannati sul bus della 91 che gira all'angolo e un fradicio divanetto sul balcone del palazzo di fronte che sembra messo lì per aspiranti spettatori. Ma tanto nessuno guarda, nemmeno sbircia. È così evidente.

TRA VIALE STELVIO E VIA FARINI - Dal tardo mattino al principio della sera, in un ciondolare che contempla quale inutile nascondiglio le seggiole intorno ai tavolini all'aperto del McDonald's - ugualmente bagnati e deserti i tavolini -, le signore aspettano, adocchiano, quasi supplicano che qualcuno se le prenda e porti via. Così tra viale Stelvio e via Farini son sempre giornate al ribasso, davvero a inseguire la gente, da questuanti. All'inizio era una appena, poi sono diventate cinque, e adesso a momenti aumentano fino a essere dieci. Prostitute. Cinesi. Da settimane, da mesi. Perché ce ne sono di più, di prostitute, in città. Quale il motivo non si sa, uno dice la crisi e l'altro il calo dei controlli. Ma la crescita è tale e diffusa, da generare perfino, e superando i centri di massaggio, nuove zone franche. Come questa.

ZONA FRANCA - Traffico e sporcizia, un tetto di cavi di tram e filobus. Altre cronache: siamo in uno dei punti più insidiosi per i motociclisti, con raffiche di binari che solcano un asfalto già bucato di suo per la pessima manutenzione. Ma le signore, si diceva. Età media sui quarant'anni e pure cinquanta, abiti non appariscenti semmai arrangiati, la schiena che viene poggiata sulla saracinesca dell'edicola e sulle vecchie gloriose postazioni pubbliche dei telefoni. Un degrado vintage.

LE PROTESTE - Protestano i residenti del Comitato Jenner Farini, una protesta non urlata, del resto mica ce la si può prendere con queste signore, madri se non nonne, parcheggiate dai capoccia negli scantinati di via Imbonati - una via vicina ma ce n'è lo stesso, da camminare -, protestano i residenti perché «i capannelli si uniscono a un generale senso di abbandono di un incrocio che necessita di un progetto di riqualificazione». Certamente, lamenta la gente, «servirebbero le solite forze dell'ordine che però d'altro canto non possono star ovunque». Per tacere dei vigili urbani, «questi invisibili». Ma alla fine, portata via una prostituta ne verrà un'altra: non saranno le retate a risolvere, men che meno le strombazzate operazioni di sicurezza. I cittadini chiedono «interventi strutturali nella convinzione che il bello aiuta».

IL PARCHEGGIO SOTTERRANEO - Una rampa conduce al parcheggio sotterraneo, posto di frettolosi amplessi al pari, tolti gli anfratti di via Imbonati, di certi portici e cortili di via Farini. Una strada che, nella geografia dei senzatetto, e non cambia se sono barboni di lunga militanza o debuttanti sbattuti fuori di casa, è centrale. Più dei quartieri degli hotel a una stella, più dei viali dei dormitori, in via Farini affittano un posto-letto a una manciata di euro seppur in umide mansarde in condivisione coi fratelli di strada. Ha relativa importanza il tariffario delle donne, che comunque parte da alte quote e presto pareggia il prezzo d'un menù dal McDonald's. Le signore sono nervose, parlano un filo stentato di italiano; frugano di continuo in tasca alla ricerca del cellulare. Per eventuali allarmi. E intanto girano, si muovono. Ora sono accanto all'ingresso di un sushi-bar, ora a fissare la scritta «Harmony» in cima all'edicola, ora attorno al chioschetto di fiori il cui proprietario è investito dai tubi di scarichi del semaforo a un metro. Un nordafricano confabula con una delle prostitute, l'afferra per un braccio e se ne vanno insieme. Lui deve faticare per starle dietro, lei procede veloce, per paura che qualcuno li veda.

Andrea Galli 31 ottobre 2012 | 9:20

avatar Giovanni Brambilla 12 anni fa
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Ciao Lorenzo, penso che il giornalista Andrea Galli del Corriere della Sera abbia preso una cantonata sui denti, causa crisi economica. Penso fermamente che abbia firmato un articolo non suo, quindi sarebbe...
avatar Andrea Arancio 11 anni fa
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questo articolo non è recente, ma cmq attuale. Effettivamente all'incrocio tra via Farini e viale stelvio si nota il "movimento" di donne cinesi.  Tuttavia credo che questo sia solo uno dei fenomeni che si...