La legge n.135 di agosto (quella della Spending review per intenderci) usa proprio la parola esclusivamente.
Qui il link alla circolare.
C’è un sito web che aiuta nella ricerca delle scuole nella compliazione della domanda, insomma che cerca di supportare questa nuova via.Succede in tutta Italia e bisognerà adeguarsi a queste disposizioni.
Ma chi non avesse facilità con il web? o chi più semplicemente non avesse un computer ?
A Milano l’Assessore ha fatto appello alle Direzioni scolastiche della città perché le segreterie forniscano le postazioni dotate di computer e il supporto a chi ne ha bisogno.
Ma forse potrebbe esserci anche un’altra via.
Da sempre ragioniamo sulle potenzialità di quei luoghi formidabili di cultura diffusa che sono le nostre biblioteche rionali, molte volte ho parlato della necessità di riscoprirne la vocazione di supporto alla comunità e alla scuola.
Allora non si potrebbe pensare di mettere a disposizione delle famiglie che non hanno la possibilità di fare da casa le iscrizioni, nelle biblioteche di quartiere della nostra città, una postazione a computer per questo periodo (breve, in fondo poco più di un mese), chi sa farlo da sé può procedere da solo, ma se avesse bisogno di supporto potrebbe anche trovare una persona dedicata (un volontario) in alcune ore fisse della giornata o in alcuni giorni fissi che possa farlo per lui.
Basterebbe una biblioteca in ogni zona della città, scegliendo magari quelle più comode da raggiungere e con orari più ampi di apertura. Sono convinta che di persone disponibili ad imparare come si fa e a mettersi a disposizione se ne troverebbero in abbondanza. E con un po’ di comunicazione giusta nelle scuole e nei quartieri, chi fosse in difficoltà si sentirebbe a suo agio in questi luoghi fatti per l’accoglienza e l’aggregazione. So di non essere la prima né l’unica ad averci pensato, ma il pensiero non basta.
A Milano, che ha la fortuna di averne 24 dislocate sul suo territorio, ma anche in altre città, dai monti al mare, da Nord a Sud ci sono biblioteche che attendono di essere valorizzate, di essere ancora più utili alle loro comunità. Che ne pensate, cittadini, bibliotecari, assessori, sindaci, genitori? Ci proviamo?