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Qualcuno ha esperienze del mondo delle Aste Giudiziarie?

"Un tempo solo all'incanto e pilotate in modo poco chiaro, ma oggi molto più trasparenti grazie alle offerte in busta chiusa presentate ad avvocati notai e commercialisti"

"Occhio, però: questo è un mondo che fino a ieri è stato dominato dalla malavita e nonostante i notevoli sforzi amministrativi degli ultimi anni non è ancora del tutto trasparente"

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_gennaio_15/casa-condominio-aste-crisi-2113564150068.shtml

CASA E CONDOMINIO

Aste giudiziarie, c'è chi compra a prezzo di saldo

Case piccole, spesso in periferia, ma non mancano le occasioni

 








MILANO - Preferiscono rimanere nell’ombra. E certo l’argomento è delicato: si tratta di case vendute all’asta per ripianare debiti con banche o altri creditori a vario titolo. Drammi con cui la II Sezione Civile del Tribunale di Milano, quella fallimentare, e la III competente per le esecuzioni, hanno a che fare tutti i giorni. Ma ogni abitazione persa è una potenzialmente sul mercato. Magari venduta all’asta, a prezzi di saldo. E chi compra alle vendite giudiziarie c’è, nonostante la carenza di liquidità che paralizza il mercato immobiliare e nonostante centinaia di aste che ancora vanno deserte , come spieghiamo mercoledì 16 gennaio nelle pagine milanesi del Corrierededicate a Casa e Condominio.

LA CRISI - C’è chi cavalca l’onda della crisi e profitta dei pignoramenti in netto aumento per comprare, anche se spesso non esce allo scoperto. Non si tratta solo di qualche agenzia che acquista per rivendere o fa da consulente a piccoli investitori privati (una per tutte Gabetti). Né soltanto di società immobiliari collegate alle banche, che dai gestori delle pratiche sui crediti ricevono sistematiche imbeccate sugli immobili «d’occasione» venduti alle aste giudiziarie - come spiega bene una fonte esperta ed interna ai crediti in un gruppo bancario internazionale. Sono anche semplici privati che si avvicinano al mondo delle aste, un tempo solo all’incanto e pilotate in modo poco chiaro, ma oggi molto più trasparenti grazie alle offerte in busta chiusa presentate ad avvocati notai e commercialisti, e davvero accessibili a chiunque abbia un po’ di liquidità di pronto utilizzo.

PERIFERIA - «Per lo più si tratta di alloggi minimi in zone periferiche ma capitano anche pezzi più grandi e semicentrali», dice ad esempio un notaio (anche lui preferisce non farsi citare) che proprio in questi giorni, al quarto tentativo d’asta, ha assegnato un monolocale in zona Loreto - cosa più unica che rara - ad un signore extracomunitario. A Milano il ribasso delle case aggiudicate è del 38% sul prezzo base della prima asta, fa eco Massimiliano Bertolino Ad della Fare Npl, società specializzata nella gestione dei crediti in sofferenza. Ovvero del 50% rispetto al prezzo di mercato, precisa Achille Frontini, da quarant’anni perito estimatore del Tribunale. Mentre Bruno de Gasperis, Ad di Asteimmobili Servizi che fino al 31 dicembre ha gestito a Milano la pubblicità legale delle vendite giudiziarie, rimarca: «Gli annunci sui giornali e soprattutto sul web (tribunale.milano.it) con foto e planimetrie, e la nomina delle persone preposte a mostrare gli alloggi ai potenziali compratori, hanno di molto facilitato il reperimento delle informazioni». Rassicura infine anche Albino Bertoletti, presidente di Sivag e custode di alcuni alloggi «ostici» per conto del Tribunale: «Spesso gli appartamenti si riescono a vedere subito e senza problemi. Nei rari casi in cui l’affittuario occupi con un titolo legittimo opponibile alla procedura e non lasci entrare i potenziali acquirenti, invece, si procede con le aperture coatte. Ne facciamo circa 20 al mese».

LE STORIE (INNOMINATE) - Un lavoratore dipendente milanese circa un anno fa ha comprato una grande villa fuori Milano al quinto tentativo d’asta e (purtroppo per l’esecutato e i creditori) ad un prezzo stracciato, meno della metà del valore. «Una casa con giardino che diversamente non avrei mai potuto permettermi. L’abbiamo comprata in gruppo, con amici, ci andiamo a turno e dividiamo le spese. E’ stato l’affare della nostra vita, per trovarlo ho passato diversi mesi a spulciare gli annunci delle aste», confida. Un’altra, avvocatessa, con il fratello e la sorella e utilizzando una piccola eredità ricevuta, ha addirittura costituito ad hoc una società immobiliare per contenere in un'unica «scatola» gli ormai tre appartamenti acquistati all’asta nel giro degli ultimi anni: «Due a Milano, che affitto. Nel terzo ci abito». Ci vogliono costanza, prontezza, forse pelo sullo stomaco e anche una certa propensione al rischio, pare di capire: «le poche case davvero interessanti - sostiene - iniziano ad essere convenienti verso il terzo tentativo d’asta. A quel punto bisogna agire con solerzia, possibilmente non all’incanto, prima che il prezzo scenda tanto da indurre i creditori a sospendere la procedura».

I PROFESSIONISTI - L’ideale, ammette, è «chiedere direttamente ad un professionista delegato alla vendita, magari conosciuto in precedenza, d’avvisare se capitano occasioni particolari». Occhio, però: questo è un mondo che fino a ieri è stato dominato dalla malavita e nonostante i notevoli sforzi amministrativi degli ultimi anni non è ancora del tutto trasparente. Una terza persona, anche questa preferisce non farsi citare con il nome, che intendeva partecipare all’asta di un immobile in centro, qualche tempo fa è stata invitata a desistere da alcuni chiari «avvertimenti» e perciò ha abbandonato il campo. Segno che sì, ora alle aste, se si ha un po’ di liquidità e di pazienza si compra facilmente - ma bisogna fare sempre un po’ (tanta) attenzione.

Elisabetta Andreis 15 gennaio 2013 | 22:00

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