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12 anni fa
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Ricordo il mio post del 4 giugno 2012, intitolato: "La mobilità cittadina dev'essere un'armonia di circolazioni" che recitava così: «Percorsi stradali (tutti ben distinti tra di loro) per mezzi pubblici, mezzi privati a motore (dei vari tipi, ognuno nelle sue corsie), cicli, pedoni. Anzichè questa jungla di "tutti insieme appassionatamente" dalla quale arriveranno anche barcate di multe ma la città e la civiltà appassiscono. Sarebbe naturalmente una rivoluzione che chiede impegno e tempo. Però se mai si parte mai si arriva».

Al quale avevo fatto seguire seguito questo del 4 settembre 2012: "I corridoi per le bici. Pierfrancesco Maran (assessore alla Mobilità): «Stiamo studiando la possibilità di far parcheggiare le automobili più verso il centro della carreggiata per lasciare a destra uno spazio per le bici tra marciapiede e auto». Magari arriverà ad ipotizzare delle piste ciclabili protette da piccoli muretti, con striscia gialla dipinta sopra, che scorrano parallele ai marciapiedi. Per l'intanto siamo all'annuncio che questa è l'ultima idea che stanno studiando, seguirà l'annuncio".

Adesso salta fuori dicendo: "Il cambiamento avviene soprattutto se diventa una sfida culturale, un modo per vivere la città diversamente, rispettando gli altri e assumendo uno stile di vita più sostenibile".

Forse perchè stanno per arrivare le stagioni adatte a girare in bicicletta per cui si vogliono incaricare i cittadini a (sulla propria pelle) portare cultura nella jungla?

http://milanesi.corriere.it/2013/03/02/bici-auto-piste-ciclabili-e-rispetto-vi-dico-la-mia/

piste

Bici, auto, piste ciclabili e rispetto: vi dico la mia


“A Milano andare in bici è impossibile”,  “Prenderei la bicicletta, ma non ci sono piste ciclabili “, “I ciclisti non rispettano le regole, passano col rosso e vanno sui marciapiedi”. Quante volte avete sentito queste frasi, e quante volte le ho sentite io, specie da quando sono assessore alla mobilità.

Mettere d’accordo tutti su come gestire il traffico in una grande città è quasi impossibile, ma si può lavorare per riuscire a rendere più efficienti le nostre strade, per far rispettare di più le regole, tutelando di più pedoni e ciclisti. Una mobilità più rispettosa di tutti può togliere un po’ di stress dalle strade e renderci una comunità più forte.

Sabato 2 marzo abbiamo organizzato un incontro pubblico a Palazzo Marino per parlare di come si va in bici a Milano. Un incontro pensato anche per chi non va in bici tutti i giorni, per chi la vorrebbe usare ma non se la sente e, perché no, anche per coloro a cui i ciclisti stanno un po’ antipatici. La bicicletta è un simbolo di come una città diventa più accogliente e vivibile. Per questo il Comune ha come obiettivo rendere Milano più sicura per ciclisti e pedoni e migliorare la convivenza con auto e moto.

Dall’inizio del mandato abbiamo stanziato oltre 20 milioni di euro per gli itinerari ciclabili che verranno costruiti da qui ad Expo e per le zone30 inquartieri semicentrali e periferici, perché pensiamo che vivere in una zona meno trafficata non deve essere un beneficio solo di chi risiede in Area C, dove  il traffico è stato ridotto di oltre il 30%, rendendo anche più agevole andare in bici. Per lo stesso principio abbiamo voluto estendere la rete del bike sharing in tante zone fuori dalla Cerchia dei Bastioni, così come abbiamo installato nuove rastrelliere per le bici private.

Abbiamo provato a sensibilizzare gli automobilisti a rispettare i ciclisti con comunicazioni sui pannelli a messaggio variabile e, con lo stesso strumento, abbiamo ricordato ai ciclisti che devono accendere le luci di notte per farsi vedere dagli altri.Certo, cambiare una città complessa come Milano richiede alcuni anni e non basta sistemare incroci o costruire piste e corsie ciclabili.

Il cambiamento avviene soprattutto se diventa una sfida culturale, un modo per vivere la città diversamente, rispettando gli altri e assumendo uno stile di vita più sostenibile. Per questo sabato parliamo di bici a Palazzo Marino e lo vogliamo fare non rivolgendoci agli “esperti” di mobilità, ma ai milanesi tutti, ai curiosi, cercando di raccontare che Milano sta cambiando e che magari tra qualche anno quei luoghi comuni che citavo all’inizio saranno un po’ meno sentiti.

avatar Giovanni Gronda 12 anni fa
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Ero un sostenitore di Maran. Ora ho cambiato. Questa giunta ne ha combinate troppe CONTRO le biciclette per poter continuare a crederci. La prima azione contro le bici è stata la conferma degli attuali vertici...
avatar Luigi Francia 12 anni fa
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 A Milano (vedi pista ciclabile Bisceglie o la nuova pista di Via Val Bavona al Lorenteggio) le piste ciclabili sono come quei ponti in cui è stata costruita solo una campata. Non vanno da nessuna parte e non...
avatar Oliverio Gentile 12 anni fa
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Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano: CICLABILITÀ. ONLINE “ MILANO IN BICI ”, IL “SITO” DEL COMUNE DEDICATO ALLE DUE RUOTE La guida web che racconta la trasformazione di Milano in una città amica della...