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A mille euro al mese: 96.000 euro.

La casa di Barbie.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_giugno_6/otto-anni-lavoro-comprare-casa-prezzi-scendono-alloggi-mercato-immobiliare-2221507353226.shtml

Alloggi più piccoli: in media 90 mq. Nell'hinterland si moltiplicano i cartelli «Vendesi»

Otto anni di lavoro per comprare casa

Nel giugno scorso ne servivano dieci. E intanto i prezzi continuano a scendere. Usato fino al 20% in meno

Il cantiere di Citylife (Fotogramma)







Prezzi delle case in continua discesa. Anche a Milano. Le compravendite sotto la Madonnina sono calate anche nel primo trimestre del 2013: meno 4,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012 (dati Agenzia del territorio). In questo contesto chi vuole (o deve) vendere è costretto ad abbassare i prezzi. La casa è diventata un'ambizione più facilmente realizzabile. Gli agenti immobiliari di Tecnocasa si sono divertiti a calcolare quanti anni di lavoro servono a un impiegato medio per comprarsi un appartamento di 65 metri quadrati. A Milano bastano (si fa per dire) otto anni di stipendio. Due in meno rispetto al giugno 2012 (GUARDA LA SCHEDA).

A inizio 2013 i dati di Osmi-Borsa immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio, dicevano che il valore delle case a Milano in termini reali (quindi compresa l'inflazione) era diminuito in dodici mesi del 5 per cento. «Oggi stiamo completando le rilevazioni che ci aiuteranno a fare il punto sull'andamento del primo semestre 2012 - racconta il presidente di Osmi, Marco Dettori -. Il meno 5 per cento è confermato per gli immobili nuovi. Per l'usato da ristrutturare si scende molto, molto di più». Di quanto? «I prezzi, sempre in termini reali, rispetto a un anno fa si sono ridimensionati anche del 15-20 per cento». Il mercato separa con nettezza il nuovo dall'usato. E allo stesso modo tira una linea tra Milano e la periferia. «Il mercato immobiliare dell'hinterland? Salvo ci centri più popolati come Monza e Sesto, un disastro», va dritto al punto Dettori.

Come al solito si può vedere il bicchiere mezzo pieno (per chi vuole comprare), mezzo vuoto (per chi ha già una casa e vede deprezzarsi il bene) e vuoto del tutto (per le imprese di costruzioni). Secondo i dati della Camera di Commercio di Milano il fatturato del settore in Regione è diminuito del 25 per cento in un anno. Con la crisi gli appartamenti rimpiccioliscono, è già stato rilevato da numerose ricerche. Oggi sempre la Camera di commercio ci dice che a Milano l'appartamento medio venduto nel 2012 non arriva a 90 metri quadrati. Nel resto della Lombardia tutte le altre province, fatta eccezione solo per Sondrio, possono contare su almeno cento metri quadrati. I pochi che comprano possono permettersi di scegliere fior da fiore in un campo ricco di offerta. «C'è chi a Milano propone appartamenti nuovi in classe A a 2.500 euro al metro. Un'offerta che toglie mercato sia agli edifici da ristrutturare che alla periferia», aggiunge Dettori di Osmi.

Intanto al Portello si conclude Eire, la fiera milanese dell'immobiliare, decisamente ridotta negli spazi rispetto ai tempi del mattone d'oro. Incita Antonio Intiglietta, patron della manifestazione: «Dobbiamo ripartire dall' housing sociale , le case low cost per chi non ce la fa a comprare a prezzi di mercato». «E poi servono certezze giuridiche per i proprietari - continua il presidente di Ge. Fi. -. Chi affitta non può rimanere ostaggio di un inquilino moroso, tanto per fare un esempio. Ma una cosa è certa: se vogliamo uscire dalla crisi è dall'immobiliare che bisogna ripartire».

Rita Querzé
6 giugno 2013 | 16:13

Il mercato del mattone

 

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