La lapide-dittatura. Fino a quando?
Tanti anni fa, subito dopo la morte di Giangiacomo Feltrinelli, ci fu una assemblea in Statale, dove il solito tribuno dell' estrema sinistra sentenzio' (testuali parole) "Feltrinelli è stato ammazzato dai servizi segreti. Noi non lo sappiamo, ma è una verità politica".
Tanti anni sono passati ma le verità "politiche" continuano. Cosi' come la logica totalitaria di chi sognava la "dittatura del proletariato" (cioè la dittatura e basta).
Ad esempio continua a rimanere la lapide in piazza Fontana che dice che Pinelli è stato "UCCISO".
Nessun processo ha mai detto questo. Anzi hanno sentenziato il contrario. Ma loro hanno emesso la loro sentenza e condanna privata. Loro continuano con la loro verità "politica" che deve essere imposta a tutti, mediante una lapide in un giardino pubblico, accanto alla lapide ufficiale del Comune che correttamente dice "MORTO" e non "UCCISO".
Altro elemento dittatoriale e totalitario è la firma: "Gli studenti e i democratici milanesi". Come se tutti, in quanto studenti o in quanto democratici debbano essere d' accordo con loro !?
Questa lapide è sì un emblema, ma non al povero Pinelli. E' un emblema alla dittatura e ai regimi totalitari, che qualcuno, dal '68 ad oggi cerca di imporre. I regimi dove vengono partorite le verità "politiche", e devono essere imposte a tutti.
Ovvio che qualcuno, che si sente un cittadino libero e non vuole essere schiavo dei regimi, cerchi di ribellarsi a questa logica dittatoriale, di chi vuole imporre a tutti delle falsità.