Uber... e il futuro dei taxi a Milano
Cambiano i tempi e i mercati ove è presente extra-profittabilità agiscono automaticamente
Ecco Uber, l'azienda che si occupa di mobilità, secondo un nuovo modello: il cliente su smartphone tramite app identifica un conducente vicino, lo contatta e concorda i termini del servizio. Economico, veloce, puntuale, auto di qualità.
Il modello di business è valido: il conducente gestisce la vettura e tutti i costi ad esso connessi, l'azienda si sobbarca dei costi APP, server e connettività, nonchè support al cliente.
Ma.... c'è un ma:
Il modello si scontra con le lobby Milanesi: NCC e taxi; sono le lobby che non fanno che protestare a prescindere.
Detto fatto, riporto dal Sole24Ore:
Pressato dalle lobby, il sindaco Pisapia che di lobby ci vive, accusa Uber di illecito fiscale; rapida la risposta che smentisce ovviamente.
Rapidamente Pisapia passa al contrattacco: non pagano le licenze, non rispettano le regole: le auto devono aspettare dentro al garage e non in strada.
Uber sta prendendo piede perchè consente alla gente di spostarsi con un mezzo di qualità (di solito una mercedes/Limousine o giù di li) ad un costo inferiore al taxi. Alle persone piace. Anche a Google (si, la pizza e fichi spa del negozio sotto casa) investe in UBER.. un motivo ci sarà.
Ma alle lobby e a Pisapia sta evidentemente scomodo: intacca il MONOPOLIO! E quindi intacca potere e rendite.
In altre città, a partire da NY, le difficoltà iniziali sono state facilmente superate:
- i conducenti NCC si sono semplicemente affiliati a Uber, più clienti e più guadagni!
- i conducenti Taxi non rientrano nel modello perchè non "possiedono" l'auto ma sono dei semplici dipendenti di aziende di taxi.
Insomma modello vincente che ha fatto contenti tutti.
Come andrà a finire a Milano?