Ma ormai il re è nudo e la coperta è corta, e davanti alla realtà, anche i fanatici alla guida del Comune di Milano devono ammettere quello che chiunque abbia un briciolo di cervello ha sempre compreso: l’immigrazione è un peso, è una catastrofe non solo sociale, ma anche economica. E’ una catastrofe per le finanze pubbliche.
L’ammissione dell’amministrazione pisapiana è di quelle che devono costare intellettualmente, a chi ha fatto della propaganda immigrazionista una caratteristica distintiva.
In sostanza i Pisapia-Boys ammettono che l’immigrazione dall’Africa e dal Vicino Oriente è ormai ingestibile da un punto di vista economico e sociale. Con evidenti ricadute nei servizi verso i cittadini milanesi, soprattutto quelli più deboli.
Parola dell’assessore comunale alle Politiche sociali, quel Piefrancesco Majorino che ha sperperato denaro pubblico nella realizzazione di campi nomadi e nel mantenimento degli zignari. Il simpatico assessore ha ricordato che “in due mesi, tra luglio e agosto, sono arrivati in città più di cento ‘minori’ stranieri non accompagnati”. Di quelli che stuprano le bambine a Lampedusa, e che quindi, non possiamo non accogliere.
“Senza opportuni finanziamenti non saremo in grado di far fronte alla nuova ondata di ‘profughi’ in arrivo dall’Egitto, con sbarchi quotidiani sulle coste italiane”, dice al Tg regionale Majorino, esponente Pd a Palazzo Marino. Da notare il termine ‘profughi’, quando in Egitto ci sono disordini civili e non guerre, e quando la stragrande parte dei cosiddetti ‘profughi’, arriva in realtà da paesi come Ghana e Nigeria.
Ma Majorino è incorreggibile, e non chiede la linea dura con la protezione delle nostre frontiere – sarebbe razzista – ma chiede più soldi a Stato e Regione per mantenere questi giovani, donne, anziani, bambini e intere famiglie diretti verso il capoluogo lombardo. E quando si parla di ‘Stato e Regione’, significa tasse ai cittadini per mantenere immigrati. Le cosiddette ‘risorse’, a scapito di giovani, donne, anziani, bambini e intere famiglie italiani.
Scrive Ininsubria.it:
Majorino ha parlato di Milano come una “città sola e senza fondi” per i profughi, come del resto lo saranno tutte le altre città italiane per i conti in rosso e la crisi che da anni attanaglia il Paese.
L’unica soluzione appare quindi la destinazione di nuovi e cospicui denari per garantire l’assistenza ai nuovi arrivati. Un problema di non poco conto per il bilancio di uno Stato che ha gestito e continua a gestire malissimo le sue risorse, trovando nel costante aumento delle tasse l’unico sistema per fare cassa.
Il problema del costo economico relativo al mantenimento degli stranieri in arrivo non è mai stato affrontato adeguatamente, così come l’Italia non ha mai affrontato seriamente una politica di immigrazione, facendosi snobbare anche a livello europeo.
Ma a quanto pare il problema non potrà essere rimandato ancora per molto e da qualche parte i fondi si dovranno trovare. Magari con nuove tasse…
In realtà il conto è presto fatto. Ogni clandestino – che loro chiamano profugo – percepisce 45€ al giorno più vitto e alloggio gratis. Tutto a spese nostre. Moltiplicatelo per i circa 30mila già raccolti dal ‘temibile’ Alfano, e il costo annuo si aggira sul mezzo miliardo di euro, quello che manca ad abolire l’Imu.
Quello che sta avvenendo lungo le nostre coste è una truffa e una ignominia di proporzioni gigantesche. E la paghiamo noi.