11 anni fa
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Se la Magistratura avesse avuto a suo tempo il coraggio di farlo, sarebbe probabilmente conseguita un'intensificazione dei problemi dovuti al fatto che, se vengono occupate case sfitte, non c'è condanna se reato compiuto in stato di necessità, risolti però i quali (d'altronde, una società, certe sfide deve saperle affrontare o perire) ci sarebbe stato un maggiore controllo del territorio ed un auto calmieramento del mercato degli affitti (se il padrone di casa chiede un canone esagerato, essendo la casa un bene di prima necessità, incorre in un reato di tipo estorsivo).

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_settembre_8/affitti-stangata-studenti-camera-700-euro-2222969530021.shtml

L'agenzia comunale

Affitti, la stangata per gli studenti  «Una camera costa fino a 700 euro»

Solo 5 mila posti nelle residenze agevolate. Scarsa l'offerta dei privati. «In due mesi 1.800 richieste per 620 alloggi»

(Fotogramma)

 

 

 

 

 Fino a settecento euro al mese per una camera. E si fa fatica comunque a trovare casa. Superato il test di ammissione a medicina, architettura o ingegneria l'altra grande prova per tanti universitari sarà trovare un tetto a Milano senza mandare in rovina i genitori. Ci sono le residenze a tariffe agevolate per gli studenti, che vengono assegnate con precedenza agli universitari meritevoli e con basso reddito, ma negli atenei privati le rette arrivano anche a settecento euro al mese. I posti sono poco più di cinquemila. Un'università come la Statale ne offre un migliaio, Cattolica e Bicocca settecento, Bocconi e Politecnico il doppio. «Le nostre tariffe vanno dai 250 ai 400 euro al mese - spiega Patrizia Vardanega, direttore del Cidis, che gestisce gli alloggi di proprietà della Regione e di quattro atenei, Statale, Bicocca, Iulm e Insubria -. Il problema è che il patrimonio abitativo è statico, andrebbe incrementato. E anche ristrutturato, penso alle residenze storiche come via Bassini, via Gustavo Modena e via Plinio e agli appartamenti Aler che abbiamo in comodato d'uso».

L'offerta è inadeguata. Anche quella dei privati. I milanesi disposti ad affittare agli universitari sono ancora pochi. («Ma in crescita per l'effetto crisi», dicono gli addetti ai lavori). Così nella Milano con ottantamila case sfitte, l'equivalente di un quartiere come la Bicocca, per gli studenti fuori sede scatta la corsa all'introvabile posto letto. I prezzi sono alti anche fuori dal centro, in Bovisa anche se rinunci alla camera singola e ti accontenti della condivisione si parte comunque dai 250 euro e si arriva fino ai 450 a Città Studi, dove gravitano futuri architetti e ingegneri ma anche gli iscritti di medicina. I bocconiani che cercano una sistemazione più centrale, vicino all'università, spendono fino a settecento euro per una camera.

Questi sono i prezzi medi registrati da AgenziaUni, l'ufficio di mediazione lanciato un anno fa dal Comune con gli atenei milanesi. Il sito Internet dell'agenzia, ponte fra studenti e proprietari, ha registrato in questi giorni centinaia di mail. E allo sportello di via D'Annunzio c'è la fila. «In due mesi abbiamo ricevuto 1.800 richieste di appuntamenti per vedere le sistemazioni - dice la responsabile del servizio Giuseppina Corvino -. Si rivolgono a noi soprattutto gli studenti di Bocconi e Politecnico, Iulm e Ied».

«Il servizio è avviato, il punto sono i prezzi alti e anche la disponibilità». L'agenzia ha nel suo database 2.385 alloggi, soprattutto mono e bilocali. E in questo momento quelli liberi sono 620, che significa millecinquecento posti letto. «Pochi. Tanti proprietari preferiscono affittare alle famiglie. Nessuno sceglie il contratto d'affitto per studenti, svantaggioso, preferiscono la tipologia quattro più quattro. Comunque quest'estate sono stati inseriti 133 nuovi appartamenti - spiega Corvino -. Le iscrizioni sono aumentate forse per effetto della crisi, siamo a duemila proprietari, la crescita è stata dell'8% negli ultimi due mesi. E aumenta anche il numero degli studenti, ormai 5.300. Da luglio a oggi settecento i nuovi contatti e dopo i test d'ingresso ci sarà una nuova ondata».

Adesso l'agenzia, che offre un servizio gratuito, sia per gli universitari sia per i padroni di casa, sta per aprire anche ai docenti, ricercatori e visiting professor. Università come Bocconi e Politecnico richiamano sempre più studenti e professori dall'estero. «Gli stranieri firmano spesso contratti non regolari, per loro c'è anche la difficoltà della lingua e il servizio di intermediazione è ancora modesto in città», spiega Massimo Bricocoli, docente del Politecnico e autore di uno studio su Casa e giovani. «Anche i neolaureati fuori sede sono in difficoltà per l'alloggio quando trovano lavoro a Milano. I prezzi degli studentati sono alti e il modello dei collegi, già poco apprezzato dai ragazzi, non è adatto a chi lavora. La soluzione più scelta è sempre il mercato privato e le condivisioni».

8 settembre 2013 | 11:13

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La casa è un bene primario, sicuro. La gente ha diritto ad una casa, se italiano, altrimenti no. Noi siamo in Italia e da sempre abbiamo fatto una politica della casa dove i proprietari sono condannati a...