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http://www.imolaoggi.it/2013/09/17/lavoratori-stagionali-stranieri-con-sussidio-di-disoccupazione-senza-averne-i-requisiti/

Lavoratori stagionali stranieri con sussidio di disoccupazione senza averne i requisiti

set 17, 2013

17 sett -  (QELSI) Alberto Vecchi, consigliere regionale del Pdl in Emilia Romagna, poco più di un anno fa ha denunciato la truffa degli assegni sociali destinati agli immigrati over 65 che non hanno mai lavorato in Italia e addirittura risiedevano nel loro Paese d’origine a spese dei contribuenti italiani. Un meccanismo cui una legge del 2008, in vigore dal 1 gennaio 2009, ha posto parziale rimedio.
Oggi lo stesso Alberto Vecchi porta alla luce un’altra anomalia tutta italiana: i lavoratori stagionali che chiedono sussidi di disoccupazione allo Stato italiano ma intanto lavorano nel loro Paese d’origine.

Alberto Vecchi, dopo gli assegni sociali agli over 65 ecco i sussidi di disoccupazione ai lavoratori stagionali. In questo caso come funziona il meccanismo?
E’ molto semplice. I lavoratori stagionali, se lavorano per un certo numero di settimane, hanno diritto per legge a un sussidio di 2-3000 euro annuali per i mesi invernali in cui non lavorano. Devono però avere due requisiti: per l’appunto non lavorare durante l’inverno ed essere residenti in Italia.
E invece non è così?
E’ emerso che una serie di lavoratori stranieri, qui nella riviera romagnola, percepiscono regolare paga durante la stagione estiva in cui lavorano nell’ambito del turismo, per poi tornare a lavorare nel loro Paese durante l’inverno. Nonostante questo riescono a percepire il sussidio di disoccupazione dallo Stato italiano.
Come è possibile, se la legge stabilisce requisiti chiari?
Perché non ci sono controlli e questi requisiti sono facili da arginare. Chi lavora all’estero chiaramente non risulta come lavoratore in Italia, quindi risulta disoccupato, in più è sufficiente creare residenze fittizie in Italia per dimostrare di vivere in territorio italiano e quindi avere diritto al sussidio. Ci sono persone che si prestano a queste operazioni.
Una truffa non facile da scoprire…
Qui in Emilia Romagna l’abbiamo scoperta per il semplice fatto che alcuni albergatori si sono rifiutati di dare ai lavoratori stagionali in questione la residenza anche in inverno, capendo che questo avrebbe agevolato la truffa.
Chi sono gli altri attori della vicenda?
Ci sono i sindacati, che vedono in queste persone dei potenziali portatori di nuove quote per l’iscrizione, quindi guadagni in più. E poi ci sono i centri sociali. Entrambi, oltre a dare consigli, hanno cercato di far cambiare la normativa vigente. Noi invece chiediamo che si intervenga duramente per eliminare questa truffa dei sussidi. C’è un filone di illeciti su cui gli stranieri, consigliati da chi interesse a farlo, si buttano a capofitto. Come nel caso, da me denunciato tempo fa, degli assegni sociali, per cui soltanto nel riminese ci sono stati 4-5 inquisiti.
Si può fare una stima sullo sperpero di denaro pubblico generato da questa truffa?
Soltanto in Emilia Romagna i lavoratori stagionali sono 25.000. Proviamo a immaginare quanti siano in tutta Italia. Al momento però non è dato sapere quale sia tra questi la percentuale di coloro che chiedono sussidi di disoccupazione senza averne i requisiti.
Ma è possibile che non vi siano controlli?
Non è accettabile che le Procure si giustifichino dicendo che non ci sono abbastanza persone che controllino. E’ come dire “Fate pure ciò che volete, perché intanto vi lasciamo fare”

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